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Casalmaggiore IL PONTE DEI DESIDERI

Il volantino è stato diffuso il 17 ottobre, a Casalmaggiore e circondario, relativo alla questione Emergenza ponte sul Po di Casalmaggiore. Copia dello stesso, sotto forma di lettera indirizzata Al Sindaco di Casalmaggiore, è stata consegnata e regolarmente protocollata presso gli uffici comunali di Casalmaggiore.

| Scritto da Redazione
Casalmaggiore IL PONTE DEI DESIDERI

Premesso che, come noto, noi siamo perché il ponte sul Po di Casalmaggiore venga ripristinato il prima possibile dov’è ora, anche qualora fosse da rifare, proviamo a ricapitolare la situazione.

Come da noi ampiamente previsto, ai soliti noti non è parso vero di avere tra le mani una simile emergenza e subito si sono precipitati dal ministro Delrio per chiedere la riesumazione del Ti-Bre autostradale, che oltre a distruggere inutilmente l’economia di un territorio, riperpetuerebbe la logica e le cause che hanno prodotto i danni da incuria dei ponti sul Po. Per fortuna, e per ora, la risposta del titolare del dicastero delle infrastrutture e dei trasporti è stata “non mi sbilancio”.

Registriamo inoltre con favore la fine del dibattito sulle ipotesi più fantasiose per suggerire il modo di oltrepassare il grande fiume: traghetto, barca a remi, teleferica, ecc.

Avremmo potuto suggerire di rimettere in acqua la “Magana” (antica imbarcazione usata sul Po per il trasporto merci), ma abbiamo preferito restare con i piedi per terra e proporre l’unica alternativa percorribile, basata sull’utilizzo del solo ponte esistente, quello ferroviario.

Una proposta, la nostra, riassunta nel documento "Un ponte verso una mobilità sostenibile", che riteniamo concreta, realistica, e da subito praticabile. Che fa riferimento ad un modello di mobilità moderno e sostenibile, ampiamente praticato nei paesi del nord Europa, ma che da noi per un ritardo culturale e per un colpevole disinteresse della politica non viene attuato.

Ma, ahinoi, presto accantonata e, ancorché considerata una proposta bella e interessante, subito bollata come utopica, e quindi affossata.

Ecco allora farsi strada, complice gli inspiegabili ritardi nel definire la diagnosi della malattia del ponte e l’incertezza circa i tempi della sua cura, una proposta all’apparenza rapida e miracolosa: quella della realizzazione di un ponte provvisorio. A nostro parere si tratta invece di una costosa non soluzione del problema che tra i tanti difetti ha quello di drenare risorse, già molto scarse, a quelle necessarie per sistemare o rifare l'attuale ponte ricorrendo a procedure d'urgenza in grado di velocizzarne i lavori.

In attesa che i “progressisti”, o presunti tali, si esprimano per dire qual è la propria visione di mobilità per l’emergenza e per il futuro, chiediamo: esiste un atto formale del Comune di Casalmaggiore che, con relativa copertura di spesa, autorizza il consigliere Ferroni a chiedere consulenze e progetti/studi di fattibilità in ordine a ipotetici ponti provvisori? E il costo di questa soluzione, stimato in circa 10/15 milioni di euro chi lo sosterrebbe? L’emergenza ponte è la nostra grande occasione per chiedere una linea ferroviaria moderna ed efficiente che, opportunamente integrata con la rete ciclabile e il trasporto pubblico sarebbe in grado, oltre che di rispondere alle esigenze immediate, di coniugare la mobilità con la salute dei cittadini e la sostenibilità ambientale ed economica del territorio.

Piadena, lì 17 ottobre 2017

Per  i coordinamenti  Cesare Vacchelli

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