Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 00.44

Cgil: Grande preoccupazione per la situazione in Turchia

Durante: "Quanto avviene conferma che, dopo il controverso caso del presunto colpo di Stato, si restringono sempre più gli spazi di libertà e partecipazione democratica e si moltiplicano gli attacchi a quanti rappresentano opinioni e tendenze alternative"

| Scritto da Redazione
 Cgil: Grande preoccupazione per la situazione in Turchia

"La Cgil segue con estrema preoccupazione l'evolversi della situazione in Turchia, dove - da quanto si apprende - è in corso un'operazione delle forze di polizia, volta all'arresto di diversi parlamentari appartenenti alla formazione politica Hdp, il partito democratico dei Popoli. Tra gli esponenti politici già arrestati, figurano, insieme ad altri, il deputato Selahattin Demirtas e la deputata Figen Yüksekdag, i due portavoce di Hdp, che rappresenta la maggiore forza politica di opposizione al presidente Erdogan e al suo governo, e che si batte per i diritti della popolazione curda". È quanto afferma Fausto Durante, coordinatore Area politiche europee e internazionali Cgil.

"Quanto sta avvenendo conferma che, dopo la recente e controversa vicenda del presunto colpo di stato, in Turchia continuano a restringersi gli spazi di libertà e partecipazione democratica e a moltiplicarsi gli attacchi a quanti, nella politica e nella società, rappresentano opinioni e tendenze alternative a quelle di maggioranza. Basti pensare, ad esempio, alle limitazioni alla libertà d'niziativa sindacale e alle azioni d'intimidazione che in questo campo si susseguono", continua il dirigente sindacale.

"Proprio pochi giorni fa, nel corso dell'evento conclusivo di un progetto di formazione per giovani sindacalisti tenuto dalla Confederazione europea dei sindacati ad Antalya, evento a cui partecipavano cinque esponenti della Cgil, alcuni agenti della polizia turca hanno fermato e poi arrestato senza alcun mandato scritto Can Kaya, un dirigente del Disk, il principale sindacato di opposizione alle politiche economiche e sociali di Erdogan", prosegue ancora il sindacalista.

"Tutto ciò dimostra come sia necessario che l'Unione europea, le Nazioni unite e tutte le istituzioni internazionali facciano sentire chiaramente la propria voce in difesa dei diritti sociali e civili dei cittadini e dei lavoratori turchi, oggi seriamente compromessi. Per parte nostra, intensificheremo nei prossimi giorni i contatti e le relazioni con i sindacati turchi aderenti alla Confederazione europea dei sindacati e alla Confederazione sindacale internazionale, affinché avvertano la vicinanza e la solidarietà dell'insieme del movimento dei lavoratori", conclude il responsabile Esteri Cgil.

Fonte : rassegna sindacale 

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