Che fine ha fatto la tanta decantata priorità per la scuola? dott. Emanuele Coti Zelati (Crema)
I casi si stanno moltiplicando specialmente tra i ragazzi (che stanno ben distanziati e dotati di tutti i DPI all’interno delle mura scolastiche ma si ammassano alle fermate o sui bus senza che si veda l’ombra di un controllo, nonostante il sottoscritto abbia in tutti i modi segnalato la cosa).
E’ dai mesi estivi che ci si preoccupa (a parole) degli accadimenti di questi mesi invernali e oggi che l’inverno è arrivato e che poco e nulla è stato fatto per evitare ciò che si temeva e che sta accadendo sembra unirsi il danno alla beffa.
La procedura dell’ATS, come noto, prevede una quarantena fiduciaria per i compagni di classe di un positivo e il tampone per ritornare alla “libertà”. ATS già in precedenza aveva dato larga prova di inefficienza e disorganizzazione (non certo negli operatori di prima linea ma nei “manager”, quelli che dovrebbero pensare ed organizzare le cose) e oggi nuovamente ci ripropone soluzioni al limite del tragicomico.
Per esempio è di questi giorni il fatto che molti dei ragazzi di Crema e paraggi che debbono fare un tampone siano spediti a Cremona perché, evidentemente, qui “da noi” non ci sono sufficienti posti. Cosa succederebbe se qualcuno non dovesse avere la possibilità di prendere l’auto e per farsi infilare un affare nel naso fosse disponibile a percorrere 80 km?
Dovrebbe prendere un pullman con il rischio di infettare qualcuno? No, non sarebbe possibile perché il suo green pass non sarebbe valido! Di fronte a tali osservazioni ATS suggerisce alle famiglie di recarsi presso le farmacie e quindi l’ente pubblico, che non si è organizzato a sufficienza, invita le famiglie a pagare per una prestazione erogata da un privato perché loro non sono in grado di garantire un servizio che DA MESI avrebbero dovuto pianificare!
La beffa (l’ennesima!) è che i signori di ATS dimenticano che è quasi impossibile prenotare un tampone nelle farmacie: anche AFM non è in grado di aumentare i tamponi quotidiani che sta già erogando. Ecco, Direttore, come sempre a parole la scuola è la priorità ma nella pratica è la cenerentola cui toccano tutte le incombenze, le famiglie sono sempre quelle che devono sempre arrabattarsi, fare i salti mortali e infine pagare (ma la famiglia non era forse un altro caposaldo?!) e i ragazzi subiscono le scelte e i menefreghismi di adulti inadeguati (i ragazzi non erano forse il nostro futuro?!).
Sarebbe auspicabile, gentile Direttore, che chi, in ATS, non è stato in grado di fare la propria parte faccia un bel passo indietro: questo sì, sarebbe un bell’insegnamento per i ragazzi (e una bella soddisfazione per i cittadini).
dott. Emanuele Coti Zelati (Crema)