inviata da Antonino Sabella - Rispettabile redazione, a pochi giorni dall'approvazione dei decreti che dovrebbero rendere "Buona" la scuola italiana (Buona come fosse una cosa da mangiare...), e' emerso ciò che da tempo pensiamo: la totale mancanza di conoscenza del mondo scolastico, delle sue dinamiche, dei suoi farraginosi sistemi di reclutamento da parte dei nostri governanti.
Ciò purtroppo si ritorcerà contro gli stessi, facendo loro perdere credibilità, in quanto, dopo aver annunciato la chiusura delle GaE e il passaggio al tanto agognato sistema di reclutamento tramite concorso, non si realizzerà in pieno quanto annunciato. A questo punto mi chiedo: non sarebbe stato meglio analizzare prima la situazione del precariato ( vedi classi concorso e abilitazioni obsolete, totale mancanza di posti per alcune classi di concorso in esubero a livello nazionale, possesso dei requisiti per l'assunzione - in seguito alla sentenza dell'UE - da parte di diverse migliaia di precari delle GI di seconda e terza fascia, possibilità concrete di attuare l'organico funzionale...) e poi procedere agli annunci?
Non sarebbe stato meglio almeno ascoltare i sindacati che, se è pur vero che spesso hanno contestato e bloccato qualsiasi riforma, hanno conoscenze e competenze del mondo della scuola?
Ripeto l'atteggiamento del Governo non solo ha illuso migliaia di precari delle GaE, che non saranno assunti, ma sarà anche un boomerang per lo stesso, facendolo apparire superficiale, poco competente e, al pari dei precedenti Esecutivi tanto biasimati, produttore di annunci che difficilmente saranno realizzati. Il risultato peggiore della Buona scuola sarà il fatto che il problema del precariato non sarà risolto e che i canali di reclutamento saranno almeno due se non tre (concorso, GaE e GI).
Pertanto mi sento di consigliare al Governo in carica, che tanto aveva fatto sperare anche perché composto da soggetti giovani e a noi vicini anagraficamente (dico solo anagraficamente in quanto per il resto si è mostrato uguale se non peggiore dei Governi da "rottamare"), di non pensare di avere la competenza assoluta in tutte le materie da disciplinare e/o riformare: solo le persone poco intelligenti possono pensare ciò.
