Le principali misure riguardano: Patto di stabilità,Penalizzazioni,Mobilità ,Polizia provinciale,Precari, Disabili e Centri per l’impiego
Patto di stabilità. L’obiettivo finanziario, per gli anni 2015-2018, passa da 3,5 miliardi a 3,6 miliardi. Il surplus per i Comuni è così ripartito: 10 milioni per le spese per eventi calamitosi e la messa in sicurezza del territorio; 40 milioni per l’edilizia scolastica e la bonifica dei siti contaminati dall’amianto. Fondi. Dal 2016 e poi entro il 31 marzo di ogni anno, ci sarà un ’anticipazione di risorse per un importo pari all’8% delle risorse di riferimento per ogni Comune.
Penalizzazioni . La sanzione sul divieto di assunzione per il mancato rispetto del patto di stabilità nel 2014 non si applica per le procedure di ricollocazione del personale delle Province.
Mobilità . I dipendenti delle Province che si trovino (in comando o distacco) presso altre pubbliche amministrazioni sono trasferiti definitivamente.
Polizia provinciale. Gli enti di Area vasta devono individuare il personale necessario per l’esercizio delle funzioni fondamentali all’interno di una ricollocazione di personale di polizia amministrativa disposta dalle leggi regionali. Qualora al 31 ottobre 2015 vi sia personale di polizia provinciale non individuato o non ricollocato, scatta il trasferimento ai Comuni, singoli e associati, secondo le modalità previste dall’originario decreto legge.
Precari. Le Province che non hanno rispettato il patto di stabilità nel 2014 potranno stipulare per l’anno incorso, con scadenza 31 dicembre, i contratti a tempo determinato.
Disabili . Prevista l’attribuzione di un contributo di 30 milioni di euro in favore delle Province per affrontare le esigenze relative all’assistenza per l’autonomia e la comunicazione degli alunni con handicap fisici o sensoriali.
Centri per l’impiego . Le Province potranno stipulare contratti di lavoro a tempo determinato.
