Nella città storica il verde pubblico ha un ruolo episodico: si pensi, a tal proposito, ai dipinti e agli affreschi del Rinascimento italiano che offrono spaccati su scene urbane in cui la vegetazione urbana è quasi assente. Si manifesta, quasi esclusivamente, nella dimensione privata, sotto forma di giardini e cortili. I centri storici e monumentali, benché non senza problemi al patrimonio costruito, ospitano importanti matrici di biodiversità con le loro architetture caratterizzate da nicchie, anfratti, sporgenze, aggetti. A questa carenza di un habitat naturale, ha fatto dunque seguito un progressivo adattamento di alcune specie animali, in modo particolare dell’avifauna.
A questa sfida ambientale, non altrettanto bene si è adattata la modernità. È proprio nelle prime aree di espansione che bisogna canalizzare tutti gli sforzi per ricostituire habitat naturaliformi non soltanto con funzione ornamentale ma anche, e soprattutto, biologica. Allo stesso tempo, anche le nuove architetture devono sensibilizzarsi in questa direzione, contribuendo al miglioramento e all’arricchimento della biodiversità con dispositivi architettonici specifici che tendano a promuovere la simbiosi tra artificiale e naturale, tra costruito e biologico”.
È possibile seguire l’evento da remoto, iscrivendosi al link https://us02web.zoom.us/webinar/register/WN_YodMU99_Szexp41Wjiix6Q
Per assistere al convegno in presenza, invece, è necessario inviare un’e-mail ad areavasta@comune.cremona.it