Giovedì, 28 marzo 2024 - ore 10.52

Corte dei conti europea: per i pesticidi l’azione dell’Ue ha portato a progressi limitati

''La Commissione Ue non ha la possibilità di monitorare con precisione gli effetti o i rischi dovuti all’uso di pesticidi''

| Scritto da Redazione
Corte dei conti europea: per i pesticidi l’azione dell’Ue ha portato a progressi limitati

I prodotti fitosanitari (pesticidi) vengono utilizzati per proteggere le colture da organismi nocivi, parassiti e malattie. Comprendono insetticidi, fungicidi ed erbicidi, che possono esercitare pressioni sull’ambiente e comportare rischi per la salute umana. Dal 991 l’Unione europea si è data norme comuni per la loro autorizzazione e il loro utilizzo e, nel 2009, ha adottato la direttiva sull’uso sostenibile dei pesticidi. La nuova relazione speciale “Uso sostenibile dei prodotti fitosanitari: limitati progressi nella misurazione e nella riduzione dei rischi” della Corte dei conti europea ha verificato se l’azione dell’Ue abbia avuto un esito positivo, ma ne è venuto fuori che «I progressi nella misurazione e nella riduzione dei rischi derivanti dall’uso dei pesticidi nell’Ue sono stati limitati. Vari Stati membri hanno recepito in ritardo l’insieme delle disposizioni della direttiva sull’uso sostenibile dei pesticidi, mentre gli agricoltori sono ancora poco incentivati ad adottare metodi alternativi». Inoltre, la Corte evidenzia che «La Commissione europea non ha la possibilità di monitorare con precisione gli effetti o i rischi dovuti all’uso di pesticidi».

Nel 2012 sono state avviate procedure di infrazione contri due Stati membri dell’Ue per il grave ritardo nel recepimento della direttiva e la Corte ha anche constatato che «La Commissione europea non aveva debitamente verificato la completezza o l’esattezza del recepimento. Ad esempio, non tutti gli Stati membri avevano recepito nel diritto nazionale l’obbligo per gli agricoltori di applicare la difesa integrata». La Corte riconosce però che, «A partire dal 2016, la Commissione ha intensificato gli interventi per far rispettare l’attuazione della direttiva sull’uso sostenibile dei pesticidi.

In linea con la direttiva, la difesa integrata – che consiste nel ricorrere ai pesticidi solo se la prevenzione e altri metodi falliscono o non sono efficaci – è diventata obbligatoria per gli agricoltori, ma la Corte fa notare . che «Non sono però stabiliti criteri chiari o requisiti specifici che aiutino a rendere esecutivo questo obbligo e a verificarne il rispetto. Parallelamente, è stata creata una categoria di “prodotti fitosanitari a basso rischio”. A oggi, tuttavia, sono disponibili all’impiego solo 16 sostanze di questo tipo su 487 (3%) e non sono sufficienti». La relazione speciale fa notare che «Gli agricoltori sono poco incentivati a ridurre la propria dipendenza dai pesticidi. In particolare l’applicazione dei princìpi di difesa integrata non è prevista come condizione per percepire i pagamenti PAC».

Il relatore della Corte responsabile della relazione, Samo Jereb, ha dichiarato che «La Commissione europea non è stata capace, finora, di ridurre in misura consistente e controllare i rischi associati all’impiego di pesticidi da parte degli agricoltori. C’era l’opportunità di risolvere adeguatamente questo problema grazie alla nuova politica agricola comune che entrerà in vigore nel 2021, ma purtroppo non è stata colta».

La Corte dei conti europea ha rilevato che «Le statistiche sulle sostanze attive e sul loro uso pubblicate dalla Commissione (Eurostat) non erano abbastanza dettagliate per essere utili. Né i dati forniti dagli Stati membri erano sufficientemente armonizzati o aggiornati. Infine, gli indicatori nazionali per misurare i rischi e l’impatto che alcuni Stati membri hanno pur sviluppato non erano comparabili nell’intera Ue. I tentativi iniziali della Commissione di sviluppare tali indicatori a livello Ue non hanno avuto successo per la mancanza di dati pertinenti. I primi due indicatori di rischio a livello Ue sono stati introdotti solo nel novembre 2019, dieci anni dopo l’adozione della direttiva, e nessuno dei due tiene conto del modo, del momento e del luogo in cui i pesticidi sono utilizzati. Alla Commissione, pertanto, manca ancora una solida base di dati concreti per stabilire se la direttiva abbia conseguito l’obiettivo dell’Ue di rendere sostenibile l’uso dei pesticidi»,

Dato che, di fronte alla crescente preoccupazione di cittadini ed europarlamentari, attualmente la Commissione europea sta valutando la legislazione sui pesticidi, la Corte raccomanda di: «Verificare la difesa integrata a livello di azienda agricola; consentire il collegamento della difesa integrata ai pagamenti a titolo della nuova PAC; migliorare le statistiche sui prodotti fitosanitari; sviluppare migliori indicatori di rischio».

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