Domenica, 16 marzo 2025 - ore 16.50

(CR) Pianeta Migranti. Il nostro governo collabora col tagliagola sudanese Hemeti

Non solo fa accordi con la Libia ma ha ripetuti contatti con il capo delle milizie sanguinarie delle Forze di supporto rapido (RSF) del Sudan.

| Scritto da Redazione
(CR) Pianeta Migranti. Il nostro governo collabora col tagliagola sudanese Hemeti

(CR) Pianeta Migranti. Il nostro governo collabora col tagliagola sudanese Hemeti

Non solo fa accordi con la Libia ma ha ripetuti contatti con il capo delle milizie sanguinarie delle Forze di supporto rapido (RSF) del Sudan.

 Invece di bloccare in tutti i modi la partenza dei migranti, bisognerebbe fermare in tutti i modi le guerre che li costringono a fuggire e non aiutare i signori delle guerre. Ma questa non pare una priorità del governo italiano. Lo dimostra anche l’assenza di iniziative diplomatiche di fronte alla terribile guerra in Sudan che ha generato oltre 12 milioni di sfollati e profughi.

Lo scorso ottobre, un’interrogazione– presentata dai parlamentari (Boldrini, Amendola, Provenzano, Porta e Quartapelle Procopi)- chiedeva al ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale quali azioni diplomatiche il governo intendeva assumere, a livello europeo e internazionale, per ottenere il cessate il fuoco in Sudan e per portare alla popolazione stremata dalla guerra e dalla fame gli aiuti umanitari necessari. A gennaio, dopo 3 mesi, sono arrivate risposte vaghe e di circostanza che dicono un vuoto d’azione su una delle più gravi crisi umanitarie al mondo.

La deputata Lia Quartapelle  replicando alla risposta del governo lo ha accusato di aver relegato la guerra in Sudan tra i conflitti dimenticati, e di aver ostacolato l’accesso della popolazione agli aiuti umanitari spostando i propri programmi di cooperazione in Ciad e in Etiopia.

La parlamentare ha evidenziato poi che l’Italia ha fornito aiuti alle Forze di supporto rapido (RSF) di Mohamed Hamdan Dagalo, detto Hemeti, capo dei janjawed: truppe “tagliagola” per la ferocia con cui dal 2003 perseguono la pulizia etnica nella regione occidentale sudanese del Darfur e per gli orrendi crimini che stanno compiendo nella guerra in corso in Sudan.

La collaborazione con Hemeti è provata dai fatti. Nel gennaio 2022, il colonnello Antonio Colella incontrava a Khartoum Hemeti per pianificare gli aiuti dell’Italia al suo gruppo paramilitare che prevedevano addestramenti a Khartoum e a El Obeid e qualche training anche in Italia. L’obiettivo era quello di affidare alle RSF il compito di controllare i confini del Sudan e impedire ai migranti subsahariani di arrivare in Libia per tentare l’attraversata del Mediterraneo. Dopo l’incontro con i vertici militari italiani, lo stesso Hemeti, alla tv libica, ringraziava gli italiani per avergli offerto   una formazione specializzata nella lotta al terrorismo e alla migrazione clandestina.

Sempre nella sua replica, la parlamentare Quartapelle ha ricordato che le forze di Hemeti hanno svolto anche un ruolo essenziale nelle evacuazioni dei nostri connazionali dal Sudan, a ridosso dello scoppio della guerra civile il 15 aprile del 2023. In quei giorni, Hemeti e i suoi uomini  annunciavano dal loro profilo Twitter, di aver effettuato con successo la partenza degli italiani sottolineando di aver rispettato il diritto umanitario internazionale e garantito un’uscita sicura dal Sudan.

Va detto però che la collaborazione dell’Italia col Sudan viene da lontano, dalla collaborazione siglata nel Memorandum di intesa del 2016, che sta dentro un quadro più grande di cooperazione tra Sudan e Unione europea (Processo di Khartoum del 2014 e Fondo fiduciario dell’UE per le migrazioni 2015).

Sudan-Italia: le relazioni pericolose con Hemeti - Nigrizia

 

 

 

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