Giovedì, 25 aprile 2024 - ore 02.10

(CR) Pianeta Migranti. No ai decreti sicurezza di Salvini sì ai ricollocamenti

Parte la redistribuzione europea dei migranti col meccanismo volontario di solidarietà.

| Scritto da Redazione
(CR) Pianeta Migranti. No ai decreti sicurezza di Salvini sì ai ricollocamenti

(CR) Pianeta Migranti. No ai decreti sicurezza di Salvini sì a ricollocare in Europa i migranti

Parte la redistribuzione europea dei migranti col meccanismo volontario di solidarietà.

Lo scorso giugno, 15 Paesi su 27 dell’Unione europea hanno aderito al patto di  redistribuzione dei migranti che sbarcano nei Paesi mediterranei. 21 ministri dell’UE  si sono impegnati a rafforzare un sistema di solidarietà sulla questione migratoria, per fornire agli Stati membri più colpiti dai flussi migratori nel Mediterraneo, un’assistenza basata sul ricollocamento e su contributi finanziari.

Le ricollocazioni dovrebbero principalmente beneficiare gli Stati UE sotto pressione per gli sbarchi, a seguito delle operazioni di ricerca e salvataggio nella rotta del Mediterraneo e dell’Atlantico occidentale.

Al riguardo, la rivista missionaria Nigrizia segnala un primo concreto passo positivo:

“È partito ufficialmente il ricollocamento delle persone migranti arrivate in Italia via mare dopo le operazioni di salvataggio nel Mediterraneo o attraverso la rotta atlantica. Il meccanismo volontario di solidarietà, stabilito lo scorso 10 giugno in Lussemburgo– che prevede la redistribuzione di circa 10mila migranti l’anno tra 18 dei 26 paesi europei –ha visto la partenza dei primi 38 richiedenti asilo verso la Francia.

Secondo la notizia diffusa dal Viminale, la partenza è stata preceduta dalle attività di pre-identificazione, fotosegnalamento e controlli sanitari da parte delle autorità italiane. La delegazione francese ha provveduto alla registrazione delle domande di protezione, della proposta di ridistribuzione dei richiedenti protezione internazionale da parte dell’agenzia dell’UE per l’asilo (Euaa), dell’analisi dei dossier individuali e delle interviste.

Per il trasferimento verso la Francia, il Ministero dell’interno si è avvalso del supporto logistico dell’ Oim e del sostegno finanziario della Commissione europea, oltre che della collaborazione dell’agenzia per l’asilo. Questo sarebbe solo il primo degli accordi di ricollocamento. Il Viminale ha infatti fatto sapere che entro la fine del mese è previsto l’arrivo di una delegazione di funzionari tedeschi che dovranno definire il numero dei componenti del gruppo delle persone migranti che andranno in Germania.” (Nigrizia, 26 agosto)

 E dunque l’Europa, sia pure con grande ritardo, tenta di andare oltre le politiche di esternalizzazione delle frontiere e dei respingimenti anche violenti, seguendo la linea del diritto internazionale.

Resta solo Salvini a invocare il ritorno ai decreti sicurezza “per garantire la sicurezza degli italiani e salvare vite nel Mediterraneo”, e la Meloni, con la tesi del blocco navale, impossibile da realizzare in quanto illegale.

Sappiamo che i  decreti sicurezza di Salvini (2018) sono stati smontati pezzo per pezzo da provvedimenti della magistratura, civile, penale e amministrativa che hanno sancito l’obbligo di salvare i naufraghi (e di portarli a terra nel porto più vicino). Hanno dichiarato illegittimo vietare l’ ingresso in acque italiane alle navi Ong. Hanno ribadito l’irretroattività dell’abolizione della protezione umanitaria e il diritto di tutti i richiedenti asilo di iscriversi alle anagrafi dei Comuni italiani. Diritto sancito dalla Consulta (sentenza del luglio 2020) che ha definito “incostituzionale, irragionevole e controproducente” il divieto di iscrizione all’anagrafe dei richiedenti asilo, che dunque hanno diritto a una carta di identità, all’accesso ai servizi sociali, alle cure mediche, ad aprire un conto in banca, al lavoro.

Così, mentre l’Europa fa qualche passo in avanti, Salvini e Meloni trattano l’immigrazione ancora con proclami razzisti e irrealizzabili e con semplificazioni populiste. Riesumando tutto il loro  vecchiume di stampo etnico-razziale, identificano lo straniero come nemico per cui, meno diritti hanno gli immigrati, meglio stanno gli italiani. Dimenticando non solo il rispetto dei diritti umani, ma che i migranti sono una risorsa indispensabile per il lavoro e la demografia del nostro paese!

 

 

 

 

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