Martedì, 19 marzo 2024 - ore 06.10

(CR) Pianeta Migranti. La bufala del blocco navale per fermare gli sbarchi.

Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, vuole una flotta navale europea al largo delle nostre coste per respingere i barconi

| Scritto da Redazione
(CR) Pianeta Migranti. La bufala del blocco navale per fermare gli sbarchi.

(CR) Pianeta Migranti. La bufala del blocco navale per fermare gli sbarchi.

Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, vuole una flotta navale europea al largo delle nostre coste per respingere i barconi. Idea irrealizzabile. Solo uno spot elettorale.

A suo avviso, “questo è l’unico modo serio di affrontare il tema. Bisogna smetterla di considerare i profughi e immigrati irregolari, come la stessa cosa, quando sono realtà diverse. È una falsità che ha costruito la sinistra in questi anni e ci ha portato nel caos in cui ci troviamo”.

Per questo, Meloni invoca una missione europea da concordare con le istituzioni per “trattare insieme alla Libia la possibilità che si fermino i barconi in partenza”. Con l’apertura di hotspot in Africa che  dovrebbero valutare in loco la validità della domanda di un richiedente asilo.  

Il fatto è che il blocco navale è irrealizzabile e pone anche una serie di problemi politici non indifferenti.

In primo luogo, va segnalato che ci sono già degli accordi stipulati con la Libia che includono pure dei finanziamenti per i controlli in mare. Occorrerebbe perciò rivedere questi accordi. Ma con quale controparte, visto che in Libia non c’è un governo in grado di controllare tutto il territorio ma solo delle fazioni che si combattono duramente?

In secondo luogo, c’è un problema politico. Perché mai gli altri paesi Ue dovrebbero collaborare a una missione europea per salvaguardare gli interessi dell’Italia? E perché dovrebbero farlo proprio con una leadership che dell’Ue ha sempre parlato male?

Una volta trovata la risposta a queste domande, c’è un’altra questione più importante: il blocco navale, come lo immagina Meloni, violerebbe molti dei trattati internazionali che oggi legano l’Italia

e anche per Bruxelles lo afferma. Significherebbe infatti, negare il diritto d’asilo garantito a chi scappa da guerre e carestie. Ogni intervento in contrasto a tale regola è da considerare fuorilegge.

Invece, Fratelli d’Italia ritiene che il blocco navale non effettui dei respingimenti in quanto non avviene in mare aperto. In Europa ribadiscono che non è così, e che il blocco in mare è sempre e comunque un “respingimento coattivo”. Inoltre, la Convenzione di Ginevra stabilisce che un paese che riceve una richiesta d’asilo è vincolato a prenderla in considerazione. Tecnicamente vuol dire, che se una barca di nazionalità europea incontra in mare un barcone alla deriva o che chiede aiuto, deve salvarlo. È la legge del mare. Portare chi si trova sulla barca nel primo porto sicuro più vicino, valutare la richiesta d’asilo, offrire ospitalità a chi ne ha diritto, rimandare (dopo mesi, a volte anni) nel proprio paese chi non ha diritto: questa è la trafila. Non si scappa. Mentre l’idea di impedire ai barconi di partire in primo luogo è l’esatto contrario di un blocco navale.

Ve detto infine che “il blocco navale è un istituto preciso, regolato dal diritto di guerra e  in questo momento c’è una guerra interna in Libia, ma non c’è una guerra internazionale né contro l’Italia  né l’Unione europea, quindi non ci sono i presupposti per evocare questa misura. Va aggiunto che non può esistere un blocco navale concordato con il paese contro cui si fa perché resta a tutti gli effetti un atto ostile contro lo Stato verso cui si pratica.

Riassumendo: il blocco navale è operativamente irrealizzabile, inadatto allo scopo, illegale, politicamente inopportuno. E ha anche un bel po’ di grottesco.

E’ solo un sensazionale spot elettorale.

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