Sarà archiviato il caso di Mauro Pamiro, l'insegnante di musica 44enne rinvenuto cadavere in Via Mazzolari ai Sabbioni di Crema(CR) il 29 giugno 2020.
Le indagini e rilevazioni sono andate avanti fino a pochi giorni fa, quando la perizia della simulazione della caduta del professore, effettuata ad ottobre con un manichino, è stata depositata in procura.
Un manichino, ad ottobre, aveva appunto simulato la caduta dell'insegnate dalla villa in costruzione dove venne rivenuto.
Tre dei quattro salti, tutti da altezza del tetto;
sono stati effettuati con rincorsa,
mentre solo il primo è stato fatto cadere (dall'impalcatura)
parallelamente.
In uno dei salti con rincorsa il manichino ha sbattuto contro la rete
anti-salto,
mentre negli altri due è finito in prossimità e/o contro il muretto.
Il corpo di Mauro, il lunedì 29 giugno mattina,
è stato trovato però lontano dal muretto e lontano anche dall'impalcatura:
quindi, secondo gli inquirenti, gli esperimenti con il manichino e la posizione del corpo al ritrovamento a giugno,
appurerebbero che Mauro ha preso la rincorsa per poi cadere/lanciarsi giù nel vuoto.
Sul corpo di Mauro inoltre non sono state trovate tracce di lesioni attribuibili a terze persone.
Mauro Pamiro, dunque, secondo tutte le perizie e gli esami: si sarebbe suicidato. La procura ha più dubbi, tanto che il sostituto procuratore Davide Rocco, è pronto già a chiedere l’archiviazione del caso.
Una ''prova'' in più che porterebbe gli inquirenti a chiedere la chiusura delle indagini è l’immagine di una telecamera della zona che ha ripreso il 44enne, la notte tra sabato 27 e domenica 28 giugno, mentre si dirigeva da solo verso il cantiere,
e anche nelle ore successive(sempre secondo la telecamera) non vi è nessuno che la vittima conosceva che avrebbe percorso la stessa zona.
Dunque nessun giallo. “Un drammatico fatto che riguarda la vita privata delle persone”, aveva già detto a luglio il procuratore Roberto Pellicano, che già aveva intimato la chiusura delle indagini e aveva escluso la pista dell’omicidio,
iscritta nel registro degli indagati la moglie di Pamiro, Debora Stella, 40 anni, come ''atto dovuto''
e che- “Riteniamo”, aveva sostenuto sempre il procuratore,
“di aver raggiunto elementi sufficienti per escludere le responsabilità di terzi nella vicenda e quindi che non si tratti di omicidio o di giallo, come sta dichiarando la stampa/ i media”.
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