Sabato, 27 aprile 2024 - ore 03.16

Cremona AL CENTRO BARBIERI DI VIA XI FEBBRAIO UNITÀ ABITATIVE TUTELATE PER AZIANI FRAGILI

SOTTOSCRITTO IL PROTOCOLLO OPERATIVO CHE DA' IL VIA ALLA SPERIMENTAZIONE Comune di Cremona, Fondazione Città di Cremona e Azienda Speciale “Cremona Solidale” avviano la sperimentazione di unità abitative tutelate per anziani fragili in ambito di welfare comunitario all'interno del Centro Barbieri di via XI Febbraio.

| Scritto da Redazione
Cremona  AL CENTRO BARBIERI DI VIA XI FEBBRAIO UNITÀ ABITATIVE TUTELATE PER AZIANI FRAGILI

Cremona  AL CENTRO BARBIERI DI VIA XI FEBBRAIO UNITÀ ABITATIVE TUTELATE PER AZIANI FRAGILI

SOTTOSCRITTO IL PROTOCOLLO OPERATIVO CHE DA' IL VIA ALLA SPERIMENTAZIONE Comune di Cremona, Fondazione Città di Cremona e Azienda Speciale “Cremona Solidale” avviano la sperimentazione di unità abitative tutelate per anziani fragili in ambito di welfare comunitario all'interno del Centro Barbieri di via XI Febbraio.

 Le modalità per l'assegnazione e la gestione di questi alloggi sono definite nel Protocollo operativo che, nel pomeriggio di oggi, nella Sala Azzurra di Palazzo comunale, è stato sottoscritto, alla presenza del Sindaco GIANLUCA GALIMBERTI, da ULIANA GAROLI, Presidente della Fondazione “Città di Cremona”, e da EMILIO ARCAINI, Presidente dell'Azienda Speciale “Cremona Solidale”. E' intervenuta ROSITA VIOLA, Assessore alla Vivibilità Sociale, che, in stretta collaborazione con il Settore Politiche Sociali, ha seguito l'intero percorso. Erano inoltre GIANCARLO STORTI e LAMBERTO GHILARDI, rispettivamente mebro del consiglio di amministrazione e Segretario Generale della Fondazione Città di Cremona, CRISTINA MANFREDINI ed EMILIO TANZI, rispettivamente componente del consiglio di amministrazione e Direttore Generale di “Cremona Solidale”. I destinatari della sperimentazione sono anziani soli autosufficienti o parzialmente autosufficienti di età pari o superiore a 65 anni, nonché coppie di anziani con le medesime caratteristiche.

Per essere ammessi sarà necessario presentare un'apposita domanda in base ai criteri previsti dal Protocollo.

Questo progetto si colloca tra le iniziative dell'Accordo di Programma, sottoscritto dai tre enti nel 2015, finalizzato a riorganizzare ed attivare servizi da collocare in complessi immobiliari strategici attraverso il loro pieno recupero funzionale, nonchè nelle linee di indirizzo dell'Azienda Speciale "Cremona Solidale". per l'anno 2017.

Al Centro Barbieri di via XI Febbraio 56/60 - di proprietà della Fondazione Città di Cremona - sono disponibili 39 alloggi (suddivisi in mono locali e bilocali, in parte già occupati), destinati a persone anziane, costruiti pensando alle loro principali necessità. Inoltre al Centro Barbieri sono attivi servizi per anziani: uno a carattere puramente ricreativo e di socializzazione - il Centro Sociale "Fornaciari" gestito da AUP (Associazione Unitaria Pensionati CGIL, CISL, UIL) in collaborazione con il Comune di Cremona; uno a carattere socio sanitario - il Centro Diurno Integrato gestito dall'Azienda Speciale “Cremona Solidale”.

La necessità di completare la filiera delle prestazioni e dei servizi dedicati alla terza età attraverso l'area dei servizi leggeri, di vicinanza, di precoce presa in carico, assegna a Cremona Solidale un ruolo importante nella gestione di tutto il complesso con particolare riferimento agli alloggi per anziani. In attesa dell’intervento strutturale, da parte della Fondazione Città di Cremona, sull’immobile di via XI Febbraio 60 e di nuovi appartamenti per anziani (i lavori sono stati formalente assegnati nei giorni scorsi), si parte, attraverso il protocollo operativo sottoscritto, con una sperimentazione rivolta agli inquilini degli alloggi già disponibili ed in uso. La proposta di realizzare alloggi protetti per anziani in pieno centro città rappresenta una risposta ad una domanda sociale reale che pone l’accento sulla qualità dell’abitare per persone in condizione di fragilità coniugando l’esigenza abitativa con il bisogno sociale.

La trasformazione della società e la sempre maggiore consapevolezza verso la tutela della persona anziana, il prolungarsi della vita media e l'aumento delle persone ultra sessantacinquenni sul nostro territorio, la necessità di offrire loro una varietà di servizi e prestazioni sempre più commisurate alla specificità del bisogno individuale, la scelta di ritardarne l'istituzionalizzazione sono i motivi che inducono a sperimentare nuove forme di residenzialità tutelata e assistita.

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