Cremona Andrea Virgilio (VS-PD) REPLICA A PEZZONI INTRANSIGENTI CON GLI ALTRI, INDULGENTI CON SE STESSI
Rispetto a questa esperienza amministrativa ho sempre usato la metafora della "barchetta" che in questi anni, nonostante tutto, è riuscita a navigare, a resistere alle tentazioni di diventare qualcosa di diverso; ha commesso i suoi errori di rotta, ma li ha corretti mantenendo sempre le sue traiettorie. Fuor di metafora questa è una amministrazione di centro sinistra e con orgoglio posso ben dire che la contaminazione fra culture, stili e biografie differenti è stata ed è tutt'ora importante e vitale. Nel periodo del sovranismo dilagante, dell'odio contro le fragilità, delle incertezze nel campo di tutta la sinistra da quella riformista a quella progressista, le giunte Galimberti reggono la sfida culturale di un governo locale improntato sulla solidarietà, sui giovani, sull'innovazione e soprattutto sul futuro.
E se sullo sfondo restano sempre ipotesi fuorvianti di alleanze trasversali, un po' per noia, un po' per etichettare qualche "compagno", vorrei fare una riflessione sul contesto locale e sul fatto che spesso queste giunte autenticamente di centrosinistra, capaci di stravincere controvento, trovano in alcuni profili di una ex classe dirigente della sinistra obiezioni a mio parere strumentali. Preciso che noi abbiamo bisogno come il pane di confrontarci con persone che hanno acquisito esperienza, capacità, competenze, in una comunità il rapporto intergenerazionale è qualcosa di prezioso, fonte di nuove suggestioni. Ma questa relazione deve essere leale, corretta, è necessario volerla, rispettarsi, ascoltarsi.
Nello scenario cremonese c’è dunque una destra che fa il suo dovere: si oppone al governo locale, lo fa con quell’amarcord dei suoi 5 anni di governo cittadino e per queste ragioni poco incide nella dinamica politica.
Ma dall'altra faccio invece riferimento ad alcune valutazioni che spesso emergono nel recente dibattito pubblico, per esempio quella sulla caserma Manfredini e il nuovo campus universitario, nello specifico le considerazioni di Marco Pezzoni, che trovo offensive verso un'intera coalizione, ma soprattutto verso un sistema istituzionale e privato che ha lavorato per questo obiettivo. La sua è una denuncia anche poco puntuale, perchè ignora passaggi di condivisione istituzionale sul progetto della cittadella della sicurezza e perchè, in relazione allo studentato, dimentica che quell'obiettivo era inserito all'interno di un programma di governo. E se il solo problema è la collocazione della sede, direi che senza dubbio quel contesto a ridosso della nuova università resta il più adeguato, il più pertinente e coerente dal punto di vista urbanistico e degli spazi che mette a disposizione. In un articolo che lascia intendere contrasti fra persone che hanno invece collaborato, o presunte scelte unilaterali si sono persi di vista i temi veri, quelli che riguardano la nostra comunità: un lavoro di squadra fra soggetti istituzionali, l'importanza di una realtà come quella di Fondazione Arvedi & Buschini, l'investimento sui giovani, sulla ricerca, lo sviluppo delle nostre eccellenze, le aspettative di tante famiglie, il rilancio del centro storico. Questi aspetti poco interessano a chi antepone a un dibattito propositivo sul futuro dietrologie, congetture e più semplicemente qualcosa di molto simile al fango.
Dunque l’amarcord non è prerogativa della sola destra: ci sono ex dirigenti del centro sinistra, fortunatamente non sono in tanti, che pretendono di fare lo stesso con una differenza sostanziale: rispetto al passato non sono coerenti con le loro scelte. Si manifesta una sorta di ambientalismo "ex post", da parte di alcuni che dopo essere rimasti in silenzio sul termovalorizzatore, oggi richiamano la democrazia deliberativa. Si indignano perché il percorso verso lo spegnimento voluto dalla giunta Galimberti è più lungo di quello sancito nel programma di governo, ma recriminano ciò che in passato non hanno mai voluto affrontare sui temi ambientali, su alcune scelte viabilistiche, sull'autostrada, sul terzo ponte, sulla grande distribuzione, su valutazioni urbanistiche in tema di aree produttive e di espansione del residenziale, sulla richiesta di una città dei servizi rispetto alla loro ancora troppo ancorata a una logica fordista, scelte che questa amministrazione ha in parte confermato rispettosa del lavoro fatto e in altri casi ha rivisto e riequilibrato.
Scelte che tuttavia restano tutte poco coerenti con il loro attuale armamentario ideologico. In sintesi, intransigenti con gli altri, indulgenti con se stessi quando nei partiti avevano un ruolo nei processi decisionali o nel dibattito interno e, a proposito di coraggio, rispetto a questo impeto ecologista e democratico, forse già allora avrebbero potuto manifestare un dissenso esploso, guarda caso, con clamoroso ritardo.
Andrea Virgilio (PD) Vice Sindaco di Cremona
Cremona 17 luglio 2021