Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 17.42

Cremona Marco Pezzoni Caserma Manfredini. Consegnate le chiavi città ad Arvedi

In questo quadro contradditorio risulta difficile dare ragione al Sindaco Galimberti piuttosto che all'on. Pizzetti. Ha deciso Arvedi.

| Scritto da Redazione
Cremona Marco Pezzoni Caserma Manfredini. Consegnate le chiavi città ad Arvedi Cremona Marco Pezzoni Caserma Manfredini. Consegnate le chiavi città ad Arvedi Cremona Marco Pezzoni Caserma Manfredini. Consegnate le chiavi città ad Arvedi Cremona Marco Pezzoni Caserma Manfredini. Consegnate le chiavi città ad Arvedi

Cremona Marco Pezzoni Ristrutturazione Caserma Manfredini. Il Consiglio Comunale consegna le chiavi della città ad Arvedi

In questo quadro  contradditorio risulta difficile dare ragione al Sindaco Galimberti piuttosto che all'on. Pizzetti, anche perché la decisione finale è stata delegata alle preferenze del cavalier Arvedi.

Ieri, lunedì 12 luglio 2021, il Consiglio comunale di Cremona ha approvato a maggioranza con l'astensione del centrodestra  la delibera sulla nuova destinazione della caserma Manfredini e sullo spostamento di Questura e Polizia stradale ( ma non di Prefettura e Stazione dei carabinieri) in via Sesto al posto del Politecnico che a sua volta si trasferirà nella caserma Manfredini una volta ristrutturata dalla Fondazione Arvedi Buschini.

 Tutto bene, allora? Non proprio se si legge l'articolo di Giuliana Biagi su CremonaOggi da cui  si apprende che l'on. Luciano Pizzetti lavorava da anni ad un'altra prospettiva in accordo, secondo lui, con Prefettura, Questura, Polizia, Carabinieri e Ministeri interessati.

La prospettiva di una "cittadella della sicurezza" compartecipata da tutti gli attori responsabili dell'ordine pubblico e non priva di alcuni di loro e quindi  "monca" .

Al contrario secondo la narrazione del Sindaco Galimberti questa prospettiva non riusciva a contare su finanziamenti statali adeguati e sicuri.

Al punto che già 2 anni fa ha avviato sue iniziative  perché i Ministeri interessati abbandonassero la prospettiva della "cittadella della sicurezza" e lasciassero decollare  invece l'altro progetto: quello di destinare la Manfredini a sede più ampia del Politecnico da traferire da via Sesto.

Ma la narrazione del sindaco Galimberti non coincide per nulla con quella dell'on. Pizzetti, anzi l'una è il contrario dell'altra. Quello che però emege oggi, a distanza di mesi se non di anni, è che nessuna informazione completa è stata data allora né da Galimberti né da Pizzetti.

Ciascuno dei due ha fatto il proprio gioco "parziale",  aggregando le pedine che gli servivano. Ancora una volta sia l'Amministrazione comunale di Cremona  sia i vertici dei partiti cremonesi di maggioranza non hanno imboccato la strada della democrazia deliberativa e del dibattito e confronto pubblico aperto mettendo a confronto le due prospettive.

In questa partita "coperta" ha vinto questa volta Galimberti con la sua narrazione  e naturalmente stravinto Arvedi.

Ma Arvedi avrebbe comunque stravinto anche nell'altra prospettiva. Questa prevedeva che il sindaco Galimberti facesse una sintesi più avanzata delle diverse posizioni, da un lato continuando ad affidare  ai Ministeri il compito di recuperare la caserma Manfredini per la" cittadella della sicurezza" e, dall'altro,  impegnando  Arvedi a  finanziare  il recupero di alcuni contenitori urbani presenti in città, tra cui la vecchia sede dell'Aem in viale Trento Trieste .

 A questo riguardo la  posizione del sindaco Galimberti sarebbe stata  totalmente negativa e totalmente ossequiente nei confronti del cavalier Arvedi e delle sue personali preferenze. Si poteva avere un atteggiamento diverso e più coraggioso?

Probabilmente sì, ma questo avrebbe comportato da parte del Comune un'autonoma e complessiva capacità di pianificazione urbanistica e non la semplice adesione alle scelte di un privato se pure di grande peso economico e politico.

Non è chiaro perché l'on. Pizzetti non abbia condiviso la sua posizione con quella del suo partito, il PD. Ne' perché il PD non l'abbia mai discussa al proprio interno e l'abbia abbandonata senza mai portarla alla discussione nemmeno nella Giunta comunale. 

Certo è che Carabinieri e Prefettura sono stati lasciati per strada dopo che per anni sono stati illusi che la sede unitaria per la sicurezza fosse a portata di mano.  In questo quadro  contradditorio risulta difficile dare ragione al Sindaco Galimberti piuttosto che all'on. Pizzetti, anche perché la decisione finale è stata delegata alle preferenze del cavalier Arvedi.

Ieri in Consiglio comunale  è andata in scena la fotografia più impietosa di come sia ridotta la democrazia rappresentativa nella nostra città.

Tutti, opposizione compresa, a inchinarsi di fronte a quella che è stata definita "svolta storica": di fatto la consegna delle chiavi della città all'uomo più potente che abbia Cremona.

Con quella orgogliosa rivendicazione della propria subalternità e del primato dell' azione del  privato  esploso nel "chi se ne frega" lanciato dal Sindaco nel bel mezzo del Consiglio comunale: l'esatto contrario dell' "I care" di don Milani. Sì, in democrazia è importante il ruolo delle Istituzioni, è importante chi decide e come decide. Più del potere e dei soldi di un benefattore. Più del fare grandi operazioni è importante prima pensare in autonomia e dare dignità alla discussione pubblica. Altrimenti legittimiamo l'oligarchia al posto della democrazia! 

Come dovrebbe insegnare la nostra Costituzione e maestri del pensiero politico come Norberto Bobbio. Già non rendersene conto, significa che siamo ormai in una situazione  patologica dove sia maggioranza che opposizione sono accomunati da un pessima idea e pratica della democrazia. Accomunati dalla rinuncia dell'autonomia della sfera politica e amministrativa. Accomunati dalla venerazione che diventa delega al deus ex machina, all'unico "dio" di riferimento, all'unica autorità riconosciuta da loro  superiore alle stesse istituzioni locali: il cavalier Giovanni Arvedi. Povera Cremona ormai priva di una amministrazione e di una politica che consideri la democrazia partecipata e trasparente il bene comune più prezioso per una comunità !!!

Marco Pezzoni (Cremona)

13 luglio 2021  

2525 visite

Articoli correlati

Petizioni online
Sondaggi online