Giovedì, 28 marzo 2024 - ore 22.13

Cremona Arci Circolo signorini Spettacolo ‘ Una donna stira cantando’

Sabato 13 Maggio alle ore 21 ,presso il Circolo Arci Carlo Signorini in Via Castelleone 7 .Sul palco si esibiranno: Simona Maffini, Vanna Cigognini, Giuliana Pedrinazzi con l’intervento critico di Elena Cappellini.

| Scritto da Redazione
Cremona Arci Circolo signorini Spettacolo ‘ Una donna stira cantando’

Cremona Arci Circolo signorini Spettacolo ‘ Una donna stira cantando’

Sabato 13 Maggio alle ore 21 ,presso il Circolo Arci Carlo Signorini in Via Castelleone 7 .Sul palco si esibiranno: Simona Maffini, Vanna Cigognini, Giuliana Pedrinazzi con l’intervento critico di Elena Cappellini.

Sabato 13 Maggio alle ore 21 ,presso il Circolo Arci Carlo Signorini in Via Castelleone 7, andrà in scena lo spettacolo teatrale “Una donna che stira cantando - Florilegio di uomini che amano le donne”, una performance semiseria con lettura di testi avanguardisti della fine del Novecento.

Tutto ebbe inizio in un caldo pomeriggio estivo, a una grigliata. Umberto Tozzi cantava “Apri la porta a un guerriero di carta igienica…”. La nostra memoria è corsa subito ad analoghi pomeriggi estivi di vent’anni prima, spesi a chiedersi chi fosse mai quel guerriero di carta igienica. La fantasia di allora ci portava a immaginare un alfiere fatto di rotoli Scottex, che impugnava minaccioso un Asciugone Regina mentre bussava a una porta. E che dire di “Fammi abbracciare una donna che stira cantando…”?  Freud oppure Walt Disney? E se Umberto Tozzi fosse come Marinetti e volesse pure lui “trasformare il Teatro di Varietà in teatro dello stupore, del record e della fisicofollia”? Sono quesiti che hanno portato molti adolescenti degli anni Ottanta a scegliere un indirizzo filosofico all’Università. Come di consueto, abbiamo chiesto consiglio all’amica filologa e critica letteraria Elena Cappellini, che si è data un gran da fare per sciogliere figure retoriche che avrebbero dato del filo da torcere anche a Umberto Eco. Questa è la genesi della nostra performance. Ai testi di Tozzi se ne sono aggiunti altri fino a formare quello che a noi piace definire un florilegio di parole d’amore, un omaggio alle donne dal sapore futurista che a noi puzza un pochetto di misoginia. Inconsapevole, ovviamente (speriamo…).

 

 

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