Cremona città più inquinata dell’Europa. Non è solo colpa delle auto e dei cittadini
Comunicato Stati generali Clima, Ambiente, Salute.
"Di fronte ai dati dell'Agenzia Europea dell'ambiente che ogni anno, da anni, ci avverte che Cremona nella pianura padana è tra le città più inquinate d'Europa, che facciamo?
Nulla, come l'Amministazione comunale e quella provinciale e quella regionale?
O qualcosa, come proponiamo noi ambientalisti da tempo, individuando le cause principali di emissione delle polveri ultrafini, anche nelle aree dove viviamo?
Infatti è giusto sollecitare i cittadini a comportamenti virtuosi per evitare spreco di cibo, acqua, energia, per collaborare nella raccolta rifiuti e per il decoro urbano, per diminuire l'uso dell'auto; giusto trovare misure planetarie, europee e italiane per ridurre ogni tipo di inquinamento; giusto puntare sulla prossima COP 26 di Glasgow sul clima a cui parteciperanno tutti i Governi del mondo, ma per coerenza e senso di responsabilita' dobbiamo cominciare a intervenire sul nostro territorio che si chiama Cremona e provincia!
E dunque chiederci quando otterremo la chiusura dell' inceneritore di San Rocco; quando riusciamo a promuovere mobilità sostenibile, l'uso di mezzi pubblici e del treno, senza rincorrere il progetto di nuove autostrade e megapoli logistici; quando riusciamo a ridurre le emissioni delle industrie pesanti; quanta efficienza energetica promuoviamo e quante Comunità energetiche rinnovabili per ridurre la dipendenza da fonti fossili; quanti agricoltori e allevatori convinciamo a ridurre l'impatto intensivo delle loro aziende; quali e quanti controlli si riesce ad ottenere riguardo ai 3 giganteschi stoccaggi di metano ospitati nel sottosuolo provinciale.
Se chi è alla guida degli Enti locali continua ad amministrare come se nulla fosse, continua sulla vecchia strada indifferente all'aumento di morti e patologie gravi, tocca alle nostre Associazioni assumersi il compito di aprire direttamente altri terreni di confronto: con le scuole e le Università; con le piccole e medie imprese; con le associazioni agricole, industriali, artigianali; con i Sindacati; con le associazioni dei consumatori; con tutti gli Ordini professionali invitandoli a mettere le loro professionalità al servizio di un cambiamento concreto e sostenibile.