Domenica, 05 maggio 2024 - ore 13.12

Cremonese- Alessandria E’ stata durissima ma ci siamo riusciti di Marco Rota

Perché, vede, io l’altra sera ero fra coloro che han deciso di non sostenere attivamente gli 11 in campo. Perché anch’io la scorsa domenica a Piacenza mi sono sentito tradito.

| Scritto da Redazione
Cremonese- Alessandria E’ stata durissima ma ci siamo riusciti di Marco Rota

Egregio direttore è stata dura. Durissima l’altra sera. E’ stato difficile non applaudire e sostenere i giocatori della nostra Cremo, che son sembrati aver ritrovato la grinta che chi indossa la maglia grigiorossa sempre deve avere. Perché, vede, io l’altra sera ero fra coloro che han deciso di non sostenere attivamente gli 11 in campo. Perché anch’io la scorsa domenica a Piacenza mi sono sentito tradito. Perché chi decide di sostenere solo una squadra come la Cremonese è consapevole di ciò che ha fatto con la sua decisione.

Perché si tratta di una decisione. La stessa che prese quel bambino che ad 11 anni, convinto di tifare sia per la Juve che per la Cremo, la prima volta che vide Cremonese - Juventus, si rese conto che vedere i vari Platini, Scirea, Boniek dai parterre dello stadio Zini era affascinante ma non sufficiente a compensare la delusione di veder perdere la sua Cremo. Chi tifa la Cremo, chi ne è innamorato, è consapevole che non può aspettarsi grandi risultati. Che navigare fra la serie B e magari, ogni tanto, la serie A sarebbe già un successo. Il problema non è stato perdere a Piacenza. Se uno vuole tifare per una squadra che vince spesso vada pure allo Juventus stadium. Il problema è che chi è, masochisticamente, innamorato del grigiorosso vorrebbe sempre vedere il massimo impegno e la massima determinazione durante le partite e durante gli allenamenti. Non il ‘compito’ da professionista. Ma la foga dell’invasato.

Dell’innamorato. Del folle. Di colui che non ha paura di niente. Quella foga che ti permettere di vincere a Wembley, a San Siro, all’Olimpico, allo stadio della Pro Sesto, a Pizzighettone. (...) Il risultato non è solo il vincere. Ma può essere anche il come non vinci. Allora l’invito ai giocatori, all’allenatore ma anche e soprattutto alla dirigenza è quello di guardare negli occhi chi vi viene a vedere, allo Zini od agli allenamenti. E vedrete anche negli anziani lo sguardo di quel bambino che, all’oratorio, si immaginava di aver fatto il gol vittoria con la maglia grigiorossa davanti alla curva in festa. Solo allora avrete capito. Solo allora verrà automatico onorare sempre la maglia grigiorossa. (...) Marco Rota ( Brescia)

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