Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 21.10

DIALETTOLOGIA D’ARTE (Terza lezione) di Agostino Melega

LA POESIA DI FRANCA PIAZZI ZELLIOLI E GIAMPIETRO TENCA

| Scritto da Redazione
DIALETTOLOGIA D’ARTE  (Terza lezione) di Agostino Melega

DIALETTOLOGIA D’ARTE  (Terza lezione) di Agostino Melega

LA POESIA DI FRANCA PIAZZI ZELLIOLI E GIAMPIETRO TENCA

Anche oggi ci soffermeremo su due poeti della koiné de “El Zàch” di Cremona: Franca Piazzi Zellioli, raffinata interprete del dialetto della città del Torrazzo, e Giampietro Tenca, forgiatore di versi essenziali ed incisivi attraverso l’idioma di Motta San Fermo, frazione di Casalmaggiore.

Nell’avvicinare questi due autori, è balenata in noi una riflessione che riguarda tutti coloro che accompagnano e pongono sulla pagina scritta parole in poesia.

Ci chiediamo infatti quale sia stata la circostanza o l’accadimento che abbia influito e determinato il desiderio di scrivere versi, ossia d’iniziare a porgere le ali a vocaboli in lingua italiana e in dialetto per compiere un viaggio nell’infinito spazio posto  fra la mente ed il cuore.  E per essere ancora più espliciti, ci chiediamo da dove, da quale recesso dello spirito, da quale fonte dell’animo i poeti attingano  i loro carmi. Da quale dimensione siano essi attratti e chiamati per rigenerarsi e trasformare in canto il loro sentire. Qual è la dimensione emotiva che li indirizza e li aiuta, che determina e favorisce lo scaturire del moto, del fuoco dell’ispirazione? E quali doti interiori li hanno portati a cogliere ed appropriarsi di quel moto, di quel fuoco?

Ebbene, le ipotesi più pertinenti per formulare adeguate risposte giungono allorquando riusciamo a trovare note che parlino intensamente della vita di questi uomini e donne ispirati dalla Musa del canto. Che ci parlino della vita di questi tinteggiatori di spazi mentali, usi a ben dosare il colore delle parole e a calibrare le loro misure, e a sfiorare il mistero in esse racchiuso; oltre che a disciplinare le parole ridondanti di fascino e di senso, mentre i vocaboli stessi incalzano gli uni sugli altri attraverso particolari ritmi ed accenti, tesi a donarci emozioni, pensieri, rimandi temporali e fonetiche melodie. Per donarci, in sostanza, l’estetica di una dimensione artistica. L’estetica della poesia.

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