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Dimezzare le entrate della politica per coprire tagli agli stipendi

| Scritto da Redazione
Dimezzare le entrate della politica per coprire tagli agli stipendi

L’Italia è diventata un paese straordinario nella esternazione di belle parole, ma quando si tratta di muoversi per risolvere i problemi, tutti fanno finta di non capire, specie i nostri politici ai quali è necessario dare una forte “legnata”  affinché capiscano una volta per tutte che gli Italiani non sono merce da gestire e da utilizzare  solo a fini elettorali, ma sono  delle persone molto verosimilmente più degne di loro in quanto costrette a gravi sacrifici ai limiti della sopravvivenza, realtà  di cui la politica  non sembra avere nemmeno sentore. Ma non c’è tempo per discutere degli stipendi-obolo degli altri, l’importante è discutere della legge elettorale in modo che essa sia mirata a salvaguardare i posti a 20-30.000 euro al mese contro i cinque-seicento euro mensili di certe famiglie.  Infatti, il Signor B. e Renzi hanno pensato bene di trovare una via d’uscita con riferimento alla legge elettorale in modo da cucirsela addosso, senza pensare che la soglia del 37 % è troppo bassa per aver diritto ad un così grande premio di maggioranza, oltretutto – come ha detto giustamente anche  Lorenzo  Dellai, Capogruppo Popolari per l’Italia  – alterando il rapporto democratico. Si è reso conto il “bambino politico” Renzi che con questa seconda porcata, poco dissimile da quella di Calderoli,  si corre il rischio non solo di far sparire il partito democratico, ma anche di far ri-governare il berlusconismo magari con un Presidente della Repubblica a nome Santanchè, visto che, non appena lascerà Napolitano, si dovrà pur nominare un nuovo Presidente della Repubblica?  Che dovrà essere espressione di FI e poco Pd, atteso che tutti gli altri non avranno nessuna voce in capitolo? Potremmo pensare allora ad un Presidente della Repubblica di tutti gli Italiani? Mi vien poi da pensare che quattro chiacchiere al telefono o via mail fra il signor B. e Renzi non abbiano valore legale in quanto le leggi, anche quella elettorale,  vanno discusse e fatte in parlamento che, da anni, mio parere è completamente  esautorato dal governo.

Staremo a vedere, ma non vedo una svolta in questa legge elettorale: vedo anzi una seconda  porcata, tant’è che qualcuno l’ha già battezzata… Renzellum.. al posto di  Porcellum.

Arnaldo De Porti

2014-01-31

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