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Diritti Cgil: l’Italia ha bisogno dello Ius soli

“La legge sulla cittadinanza – rilancia la confederazione – deve essere votata e approvata entro settembre. Il recente rinvio di luglio aveva già dimostrato la debolezza del governo”. Ma in caso di elezioni anticipate potrebbe saltare tutto

| Scritto da Redazione
Diritti Cgil: l’Italia ha bisogno dello Ius soli

“La marcia indietro del governo rappresenta un atto di debolezza che rimanda, ancora una volta, il riconoscimento dei diritti dei cittadini migranti nati e cresciuti nel nostro paese. A settembre si voti e si approvi lo Ius soli”. Così la Cgil torna sulla recente decisione di rimandare la partita al rientro dalle ferie d'agosto; una scelta fatta dall’esecutivo proprio quando sembrava giunto a una conclusione positiva il lungo cammino incominciato nel 2012 con la raccolta di oltre 200 mila firme per la campagna nazionale “L'Italia sono anch'io”. Si accumula così ritardo su ritardo, col rischio che salti il banco. Tutto dipenderà dalle decisioni politiche. C’è infatti l’ipotesi di staccare la spina subito dopo la legge di bilancio per iniziare la campagna elettorale (e in questo caso addio legge). Se invece passerà la linea di allungare la legislatura di qualche mese, resterebbe il tempo per approvare un pugno di riforme, tra cui appunto lo Ius soli.

Al di là di queste ipotesi, al momento il rinvio a settembre è già deciso. “È la pesante conseguenza del gravissimo ritardo culturale e politico italiano sulle questioni legate all'integrazione degli immigrati che risiedono stabilmente nel nostro paese e di cui si sentono pienamente cittadini”, aveva detto il segretario generale della Cgil Susanna Camusso. “Ritardo per cui partiti e Parlamento – ha osservato – hanno grandi responsabilità, anche per aver assecondato nella pubblica opinione una deriva con cui oggi, soprattutto a pochi mesi dalle elezioni, è difficile fare i conti”.

Sono passati in effetti quasi due anni dal via libera della Camera e a cinque anni dalla consegna delle firme per il riconoscimento dei diritti di cittadinanza ai migranti. E la legge, finalmente giunta in aula al Senato, è stata di nuovo messa in stand-by. “Ma va approvata rapidamente – ribadisce il segretario confederale Cgil che si occupa di questi temi, Giuseppe Massafra – per permettere a circa un milione di ragazzi e ragazze di origine straniera di vedersi riconosciuta la cittadinanza italiana. Non è pensabile che prevalga quella parte di politica incapace di prendere decisioni, perché viziata dalle pulsioni di chiusura, spesso xenofobe". Per il sindacalista, "lo ius soli, che in questo provvedimento è previsto in una versione limitata, è il primo passo per una vera integrazione e inclusione non solo dei giovani nati sul territorio italiano, ma anche delle loro famiglie. I reali processi di integrazione contribuirebbero a diminuire le paure e le diffidenze presenti nella società”.

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