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Domus romana di piazza Marconi in Cremona Altro tassello per ricomporre la decorazione

Mercoledì 14 ottobre, al Museo Archeologico, presentazione del restauro reso possibile grazie al contributo del Soroptimist Club di Cremona

| Scritto da Redazione
Domus romana di piazza Marconi in Cremona Altro tassello per ricomporre la decorazione

Mercoledì 14 ottobre, alle 17, 30, al Museo Archeologico di San Lorenzo, presentazione al pubblico del restauro di alcuni nuclei  di frammenti pittorici di età romana che facevano parte della decorazione della domus del Ninfeo scoperta durante gli scavi di piazza Marconi e che si affiancheranno, integrandoli, a quelli già esposti nella sede museale. Il restauro è stato possibile grazie al contributo del Soroptimist Club di Cremona presieduto da Elena Salomoni Parazzoli.  Intervengono Maurizia Quaglia, dirigente del Settore Settore Cultura, Musei e City Branding del Comune di Cremona, Nicoletta Cecchini, funzionaria della Soprintendenza Archeologia della Lombardia, Elena Mariani, studiosa delle pitture della domus, e Chiara Ceriotti, restauratrice del pannello. L’incontro si chiuderà con il reading di Valeria Palumbo ispirato al soggetto dell’affresco restaurato, Arianna oltre il mito: guai a chi perde il filo della storia.

Gli affreschi, che decoravano le pareti di una stanza da letto (cubicolo) posta al piano superiore della domus, risalente a più di 2000 anni fa (età protoaugustea, 30-20 a.C.), furono ridotti in frammenti più o meno grandi e non sempre in buono stato di conservazione dalle distruzioni operate dagli uomini e dal tempo. Recuperati nel corso dello scavo di piazza Marconi e radunati all’interno di 950 cassette, nel corso di questi anni sono stati oggetto di una complessa opera di riconnessione della decorazione. Si è  proceduto cioè - e si procede tuttora poiché grazie ad un finanziamento della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia i lavori sono ripresi dopo una lunga interruzione - come per la realizzazione di un puzzle del quale si ignora però il modello originario.

Ora è possibile comprendere a grandi linee come fosse strutturata la decorazione e quali ne siano le parti sopravvissute, grossomodo presenti in percentuali pari alla metà della entità originaria. Cosa che fa di questi affreschi il nucleo pittorico di età augustea meglio conservato di tutta l’Italia settentrionale, unico anche per l’altissima qualità della decorazione realizzata da maestranze esperte guidate da un “maestro” (che i Romani definivano pictor imaginarius) di origine centro-italica che ha impostato lo schema ed eseguito personalmente le parti più impegnative delle pitture.

Sicuramente a lui si possono attribuire i due quadri che abbellivano, fronteggiandosi, i lati lunghi dell’anticamera della stanza da letto, alcune parti significative dei quali presentiamo oggi: si tratta di parte di un volto femminile e di due frammenti con meravigliosi panneggi.

Nel primo caso possiamo identificare con una certa verosimiglianza, anche grazie ad altri frammenti presenti nei Magazzini, il viso di Arianna che rivolge lo sguardo  desolato e sognante a Teseo che si allontana sulla sua nave abbandonandola per ordine di Atena sull’isola di Nasso. Nel secondo i panneggi vanno attribuiti a figure di un altro quadro che doveva probabilmente rappresentare l’arrivo di Dioniso con il suo corteo a Nasso e la scoperta di Arianna. La presenza di questo abilissimo pittore  e i numerosi confronti con le case di Augusto e di Livia sul Palatino e della figlia Giulia sul Lungotevere, dimostrano la familiarità del padrone della domus con la corte imperiale, sottolineando ancora una volta l’importanza di questa decorazione che, una volta ricostituita nella sua integrità all’interno del Museo, farà di Cremona un caso unico per tutta l’Italia settentrionale.

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