Lunedì, 06 maggio 2024 - ore 13.41

Don Ottorino di Casalmaggiore contro i gay . Dania aveva chiesto al Vescovo di intervenire. Risponde Don Franzini

Nei giorni scorsi Mario Daina, cattolico e segretario del Pd di Casalmaggiore, in una lettera-pubblicata anche dal nostro sito-criticando il comportamento di Don Ottorino verso i gay e l’omosessualità aveva chiesto al Vescovo di Cremona di dire la sua. Il Vescovo non risponde ma interviene Don Alberto Franzini (parroco della cattedrale di Cremona)

| Scritto da Redazione
Don Ottorino di Casalmaggiore contro i gay . Dania aveva chiesto al Vescovo di intervenire. Risponde Don Franzini

Ecco la risposta di Don Alberto Franzini (parroco della cattedrale di Cremona) a Mario Daina: ‘Gentile direttore, le considerazioni di Mario Daina, apparse  (*), mi provocano ad intervenire nel dibattito che si è acceso a Casalmaggiore circa i temi del matrimonio, della famiglia, delle unioni civili anche fra persone omosessuali. Credo che su questi temi, essenziali per il presente e il futuro della nostra società, sia non solo legittimo, ma doveroso, in una democrazia adulta, un dialogo franco, che abbia il coraggio di entrare nel merito delle argomentazioni. Anzitutto Daina fa appello alla laicità dello Stato. Giustissimo! Ma che cosa vuol dire ‘laicità’ dello Stato? Vuol dire che lo Stato non può essere ‘confessionale’ in nessun senso, ossia non può far propria nessuna religione, ma anche nessuna particolare ideologia. Ma laicità non significa affrancamento da ogni valore etico. Lo Stato, se non vuol esso stesso diventare uno Stato etico, non può prescindere dall’ordine morale naturale. E’ fuorviante – sui temi in questione – opporre la visione del Cristianesimo e della Chiesa cattolica alla visione laica: in realtà, la vera opposizione è tra una antropologia fondata sulla natura e una antropologia fondata solo sulla cultura, o meglio fra una visione culturale della persona umana radicata nella natura e una visione che prescinde dalla natura e si basa su idee e ideologie precostituite e solo su comportamenti di fatto. La vera opposizione è fra una laicità che si basa sul principio di realtà e un laicismo che fa propria l’ideo - logia relativista e progressista («il cambiamento per il cambiamento»: ogni cambiamento è per ciò stesso legittimo e valido?). Quando la Chiesa afferma che il matrimonio è un’alleanza stabile e fedele fra un uomo e una donna, aperta alla trasmissione della vita e responsabile dell’educazione dei figli, fa riferimento anzitutto all’ordine naturale, non a una propria esclusiva visione religiosa. Del resto. è la stessa Costituzione italiana all’art. 29 ad esprimersi in questi termini: «La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio». Lo Stato riconosce, ossia prende atto di un dato che lo precede e sul quale lo Stato rinuncia a qualsivoglia manipolazione in materia. E il dato è, appunto, l’ordi ne naturale, che si fonda sulla complementarietà e reciprocità dell’umano, risultante dalla figura maschile e femminile, in grado di trasmettere la vita e di educare i figli. Il matrimonio ha rilevanza pubblica e sociale proprio in quanto un uomo e una donna fondano una famiglia (cellula della società) con la responsabilità della trasmissione della vita e dell’educazione dei figli. Ogni altra unione, comunque la si voglia intendere, non può essere paragonata alla unione matrimoniale, anzitutto per ragioni naturali, prima ancora che per ragioni religiose, E qui siamo alla seconda riflessione. Quando Daina intende il ‘naturale della famiglia’ o il ‘tutto della famiglia’ come il puro «amare ed essere amati», a prescindere dal «sesso che abbiamo», introduce una considerazione che miobbliga achiedere:che cosaè amore?Omeglio: checosa si intende per amore quando lo collochiamo nell’espe - rienza matrimoniale? Amore è una cosa grande, ma che va modulata: c’è l’amore tra uomo e donna, c’è l’a m or e dei genitori verso i figli, c’è l’amore di amicizia, c’è l’amo - re al povero, al bisognoso, all’ammalato, all’anziano. Nel panorama culturale odierno viene enfatizzato anche l’amore frapersone dellostesso sesso.Le tipologiee leforme dell’amore sono tante, ma l’amore coniugale ha una sua connotazionespecifica,chenon puòessereconfusaconle altre forme e che viene originata proprio a partire dalla differenza sessuale. Ogni tentativo di rendere indifferente la differenza sessuale costituisce un impoverimento dell’umano. Daina afferma che ogni essere umano è immagine di Dio, in quanto è chiamato all’amore. Ma va ricordato che la pienezza dell’umano, la ricchezza dell’umano è data dal maschile e dal femminile, irriducibili fra loro. La diversità è una ricchezza, non un problema. L’amore fra un uomo e una donna ha, per natura, connotazioni che non possono essere rinvenute nell’amore omosessuale. «La coppia che ama e genera la vita è la vera scultura viventecapace di manifestareil Dio creatoree salvatore», scrive papa Francesco nell’Amoris Laetitia (n. 11). E qui si accavallano interrogativi fondamentali: se certo la persona omosessuale va rispettata e accolta come qualsiasi altra, se certo ogni persona umana possiede una dignità umana incomparabile che precede e va oltre tutti i suoi comportamenti e orientamenti sessuali, si può per questo concludere che omosessualità ed eterosessualità sono la stessa cosa? Che sono semplici varianti della sessualità umana, entrambi portatrici degli stessi valori? Si può concludere che paternità e maternità sono semplici espressioni culturali, sono tipologie ‘liquide’, interscambiabili fra loro? Si può concludere che, di conseguenza, ogni autentica educazione è tale se mette sullo stesso piano valutativo ogni e qualsivoglia scelta sessuale, ogni e qualsivoglia comportamento sessuale? Si può concludere che ogni bambino per maturare ha soltanto bisogno di essere amato, senza che sia rilevante la differenza delle due figure genitoriali? Si può concludere che ogni unione civile, anche fra persone dello stesso sesso, pur che sia legalizzata, non può non possedere il diritto ad un figlio, concepito in qualsiasi modo? Dalle premesse culturali che sono alla base della recente legge sulle unioni civili non sarà difficile, in un domani prossimo, legittimare anche le adozioni e la maternità surrogata, con relativi criteri di selettività e con logiche eugenetiche che snaturano l’accoglienza del figlio come dono. La logica del mercato e l’esasperazione dei desideri del singolo e della stessa coppia, senza tenere in alcun conto i diritti dei bambini, inquinano non poco la dinamica dell’amore vero. Sono questi interrogativi che richiedono sagge risposte e un surplus di riflessione. Una lettura attenta e meditata di Amoris Laetitia, soprattutto (ma non solo) fra coloro che si dichiarano cattolici, può contribuire non solo ad evitare facili slogan su queste fondamentali tematiche, ma anche a ritrovare il filo rosso per rispondere agli interrogativi proposti.

Don Alberto Franzini (parroco della cattedrale di Cremona)’.

(*)su ‘La Provincia’ del 2 giugno scorso

-----------------

Commento: Come era prevedibile Don Alberto Franzini difende ed illustra la posizione ufficiale della Chiesa Cattolica sottolineando in particolare : ‘Se certo la persona omosessuale va rispettata e accolta come qualsiasi altra, se certo ogni persona umana possiede una dignità umana incomparabile che precede e va oltre tutti i suoi comportamenti e orientamenti sessuali, si può per questo concludere che omosessualità ed eterosessualità sono la stessa cosa?’.

red/welcr/gcst

4243 visite

Articoli correlati

Petizioni online
Sondaggi online