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Donazioni compatibili midollo osseo, il record all'Italia

| Scritto da Redazione
Donazioni compatibili midollo osseo, il record all'Italia

MIDOLLO OSSEO: A PAESE, COMUNE TREVIGIANO, IL RECORD ITALIANO DI DONAZIONI COMPATIBILI
Con un indice pari al 4% è il più solidale d'Italia (indice nazionale 1,06%).
Ad oggi i trapianti effettuati sono stati 10, 1 ogni 25 iscritti.

L'indice nazionale di compatibilità tra iscritti e selezionati per trapianto di midollo osseo è pari a 1,06%, quello di Paese, comune in provincia di Treviso con poco più di 20 mila abitanti, è quattro volte superiore: in circa vent'anni i cittadini che si sono iscritti al Registro Nazionale IBMDR* sono diventati 250 (nella provincia di Treviso sono circa 8 mila), e ben 10 di loro sono stati chiamati ad effettuare la donazione perché riconosciuti compatibili con un paziente italiano o straniero in attesa di trapianto.

"Le ragioni di questo primato di compatibilità - ha spiegato Licinio Contu, genetista docente universitario dell'Università di Cagliari e presidente della Federazione Italiana ADOCES (Associazioni donatori cellule staminali) - sono da ricercarsi attraverso adeguate indagini di genetica sulla popolazione. Altri motivi sono rintraccabili nel lavoro continuo e intenso del volontariato, che non si limita a iniziative di sensibilizzazione, ma affianca quotidianamente attività di segreteria, richiamo donatori e sostegno finanziario per personale e attrezzature del Centro Donatori dell'Azienda ULSS9 di Treviso (dove opera ADMOR - Associazione Midollo Osseo e Ricerca di Treviso, che fa parte della Federazione Italiana ADOCES)".

"A prescindere da questo risultato importante, che arriva proprio nel 2011, Anno europeo del volontariato, va sottolineato che al 31 dicembre 2010 erano 2.500 i pazienti in attesa di trapianto nel mondo. - evidenzia tuttavia Alice Vendramin Bandiera, presidente di ADMOR Treviso, il cui gruppo fondatore della struttura provinciale si è costituito proprio vent'anni fa a Paese con lo scopo di promuovere la donazione del midollo osseo per incrementare il numero degli iscritti presso il Registro Nazionale IBMDR (allora poche migliaia) a disposizione di tutti coloro che necessitano di un trapianto - Ci auguriamo che questo evento possa essere un incoraggiamento ai giovani a iscriversi al Registro Nazionale IBMDR, poiché serve garantire un ricambio generazionale di tutti coloro che ogni anno, al raggiungimento dei 55 anni, vengono esclusi per raggiunti limiti d'età".

Non solo, trovare donatori in Italia e in Veneto ha anche un risvolto economico positivo, è molto meno costoso per la sanità pubblica. In Veneto il bilancio è positivo in quanto la maggior parte dei trapianti (vera e propria "procedura salvavita", come l'ha definita Giovan Battista Gajo, direttore del Centro Immunotrasfusionale dell'Ospedale Ca' Foncello di Treviso) viene effettuata con donazioni nazionali.

Infatti, il trapianto di cellule staminali ematopoietiche è una forma di cura potenzialmente risolutiva per molte forme di leucemie, linfomi ed altre malattie del sangue, tuttavia solo il 30 per cento dei malati che necessitano di un trapianto trova fra i familiari un donatore compatibile. Il 70% restante ha 1 possibilità su 100 di trovare un donatore non consanguineo.

Alberto Bosi, dirigente della Divisione di Ematologia del Policlinico Careggi - Firenze e già presidente della Società Scientifica GITMO - Gruppo Italiano Trapianti Midollo Osseo, ha sottolineato a riguardo: "A livello nazionale per garantire una maggiore compatibilità è molto importante che le tipizzazioni dei donatori siano molecolari, molto più complete e precise rispetto alle tipizzazioni immunologiche (effettuate sulla maggior parte dei "vecchi" donatori). E' importante perciò incrementare l'iscrizione di giovani potenziali donatori al Registro IBMDR e tipizzarli molecolarmente: verrà così compiuto un decisivo passo in avanti a favore dei malati".

Celebrerà questo traguardo un incontro pubblico giovedì 10 novembre 2011 alle 18,30 presso la Sala Consiliare del Comune di Paese al quale interverranno i donatori, i volontari, i sostenitori, autorità politiche e sanitarie.

Tra i donatori ci sarà anche Luigi, 49 anni, residente a Paese, che racconta il proprio gesto con estrema naturalezza: "Non avevo motivo per non farlo, - racconta, lui che già era donatore di sangue quando ha saputo della possibilità di donare il midollo - e a marzo 2001 ho potuto dare un senso al mio impegno, con la donazione". La donazione è anonima, così come non è possibile sapere a chi è stata destinata, ma Luigi non ha alcuna curiosità in questo senso e conclude: "La cosa veramente importante, ciò che a me è rimasto di un gesto che reputo naturale e doveroso, è la consapevolezza che sia servito a qualcun'altro".

E Christian, sempre di Paese, aggiunge: "Sono stato chiamato a fine 2010, dopo appena un anno dall'iscrizione al registro dei donatori. Nessuna ripensamento e nessuna paura, ho risposto - Anche domani! -". "Ho vissuto l'esperienza di leucemia di un amico, ho capito quanto sia indispensabile rendersi disponibili". E a chi teme per la propria salute o ha paura dell'espianto dice: "L'anestesia totale è il disagio maggiore, ma tutto passa nel giro di pochi giorni e non ci sono rischi a donare".

Tra coloro che invece sono stati salvati da una donazione vi è Loretta, veronese, 53 anni, che oggi può raccontare serenamente la sua storia grazie al trapianto che le ha permesso di vincere la leucemia mieloide acuta: "Vivere sulla propria pelle un trapianto è un'emozione indescrivibile, conoscevo bene la malattia, che già aveva colpito mio padre nel 1974, ma non avevo fatto i calcoli con i numerosi passi in avanti della scienza. Oggi Loretta, membro di ADMOR Verona, è impegnata in attività di formazione nelle scuole, per diffondere l'importanza della donazione: "Cerco di sensibilizzare i giovani, spiegando loro che non è possibile rimanere indifferenti di fronte alla sofferenza, ogni giorno ci sono malati costretti nei letti d'ospedale in attesa di un trapianto. Con questo gesto possono dimostrare di non essere quegli individui superficiali descritti dai media".

Oltre al midollo osseo e alle cellule staminali del sangue periferico, fonti importanti di cellule ematopoietiche sono quelle contenute nel sangue del cordone ombelicale. ADOCES è particolarmente attiva anche nella promozione della donazione del sangue cordonale, un gesto semplice, gratuito e indolore che ogni futura madre più compiere, e nel trasmettere la corretta informazione a riguardo, in base a quelle che sono le reali possibilità terapeutiche oggi. Per quanto riguarda Treviso, da circa un mese è stata attivata la raccolta presso il punto nascita dell'Ospedale di Oderzo, che invia poi le unità alla Banca del sangue cordonale dell'Ospedale di Treviso; con questa apertura, tutte le ostetricie provinciali (Treviso, Castelfranco, Montebelluna, Vittorio Veneto e Conegliano), dove opera personale ostetrico adeguatamente formato, offrono ai genitori che desiderano chiedere la donazione solidale del sangue cordonale questa importante possibilità.


*Il Registro nazionale italiano IBMDR, istituito nel 1989 presso l'Ospedale Galliera di Genova, ha lo scopo di procurare ai soggetti in attesa di trapianto di cellule staminali ematopoietiche, privi di un donatore consanguineo, un volontario adulto o una unità di sangue cordonale, non familiari con caratteristiche immunogenetiche tali da consentire il trattamento terapeutico con buone probabilità di successo.

Ufficio stampa
Koiné Comunicazione
Ilaria Tonetto
ilaria@koinecomunicazione.it;

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