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EMERGENZA SANITARIA IN CARCERE | Sergio Ravelli (Cremona)

Il Garante dei diritti dei detenuti, nominato dalla Provincia di Cremona nel 2020, non ha niente da dire su questo drammatico problema?

| Scritto da Redazione
EMERGENZA SANITARIA IN CARCERE | Sergio Ravelli (Cremona)

EMERGENZA SANITARIA IN CARCERE | Sergio Ravelli (Cremona)

La Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ha condannato l'Italia per la violazione dell'art. 3 della Convenzione Europea che proibisce i trattamenti inumani e degradanti. Il motivo della condanna, depositata il 24 gennaio, sta nel fatto che l'Italia ha trattenuto in carcere un uomo affetto da gravi disturbi psichiatrici dopo che sia il Tribunale italiano che la stessa Corte si erano pronunciati affinché l'uomo venisse trasferito in un Centro dove poter ricevere le cure.

La CEDU afferma due principi fondamentali: Il primo è che le carceri non sono luoghi dove si può assicurare un supporto per patologie psichiatriche gravi e che, quindi, vanno pensati nuovi modelli per la salute mentale, cooperando con i servizi territoriali. Il secondo è che le cosiddette REMS (Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza) non sono l'unico luogo dove un paziente psichiatrico autore di reato può essere indirizzato poiché, per legge, esistono altre soluzioni - di tipo comunitario o residenziale - che possono essere prese in considerazione.

Dobbiamo ringraziare la Corte Europea che ancora una volta è intervenuta in modo concreto al fine di far prevalere l’interesse del malato che non può essere garantito all’interno delle mura di un carcere. Sono oramai anni che Partito Radicale, personalità del mondo della scienza, della politica e della cultura, ma anche operatori carcerari e organizzazioni del terzo settore lanciano appelli, inascoltati, perché si adottino con la massima urgenza misure per il trasferimento dei malati psichici in strutture e servizi territoriali/residenziali curativi alternativi al regime detentivo. La loro presenza in carcere sta assumendo dimensioni sempre più allarmanti. Dall'ultimo rapporto dell'associazione Antigone del 2020 risulta che, nei 98 istituti visitati, il 27% dei detenuti è in terapia psichiatrica. Solo in Lombardia i detenuti con patologie conclamate sono 880. Nel corso della visita alla Casa circondariale di Cremona, effettuata nel settembre scorso con gli esponenti della locale Camera penale, ho riscontrato la presenza di ben 102 detenuti con patologie psichiatriche e con disturbi comportamentali. Appare evidente che questi detenuti non devono stare in carcere, sia per la sicurezza degli operatori penitenziari che la sicurezza degli stessi interessati.

Il Garante dei diritti dei detenuti, nominato dalla Provincia di Cremona nel 2020, non ha niente da dire su questo drammatico problema?

Cremona, 4.2.2022

Sergio Ravelli, consigliere generale del Partito

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