Emilia Romagna Sanità, un muro contro gli appalti al massimo ribasso
Firmato un accordo tra Cgil, Cisl, Uil e Regione. Il testo prevede, per l'aggiudicazione del bando, di privilegiare l'offerta economicamente più vantaggiosa. Garantita l'applicazione dei ccnl. I sindacati soddisfatti: "Regole certe a tutela del lavoro"
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Arriva un'importante intesa in Emilia Romagna sulla regolazione degli appalti. Nei giorni scorsi è stato raggiunto tra Cgil, Cisl e Uil e la Regione un fondamentale accordo sulle procedure di affidamento in appalto nel sistema sanitario regionale. "Esprimiamo notevole soddisfazione", affermano i sindacati, in quanto il testo è frutto di un percorso avviato col patto per il lavoro del luglio 2015, ovvero la cornice di un modello economico e sociale basato sulla piena affermazione della legalità nelle relazioni di lavoro.
L'accordo, spiegano le organizzazioni, si inserisce a pieno titolo nelle nuove strumentazioni definite dalla legge regionale dell'Emilia Romagna n. 18/2016 (Testo unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell'economia sociale). Il testo prevede, quale criterio per l’aggiudicazione degli appalti l'offerta economicamente più vantaggiosa, in luogo di quella al massimo ribasso, applicazione dei contratti nazionali e territoriali di settore sottoscritti tra le associazioni di impresa e le organizzazioni maggiormente rappresentative, rafforzamento nei bandi di gara di requisiti qualitativi, valorizzando il rating di legalità. In tal senso, vengono incentivate le imprese e gli operatori economici iscritti negli elenchi di merito e la clausola sociale a garanzia della continuità occupazionale e condizioni contrattuali.