Fabrizio Stier QUANDO MUSSOLINI DIMEZZÒ LO STIPENDIO DELLE DONNE
Il 20 gennaio del 1927, con un decreto legge, il Governo fascista intervenne sui salari delle donne riducendoli alla metà rispetto alle corrispondenti retribuzioni degli uomini.
L'economista Ferdinando Loffredo motivò questa scelta così: «La indiscutibile minore intelligenza della donna ha impedito di comprendere che la maggiore soddisfazione può essere da essa provata solo nella famiglia, quanto più onestamente intesa, cioè quanto maggiore sia la serietà del marito […] Il lavoro femminile crea nel contempo due danni: la mascolinizzazione della donna e l’aumento della disoccupazione maschile. La donna che lavora si avvia alla sterilità; perde la fiducia nell’uomo; concorre sempre di più ad elevare il tenore di vita delle varie classi sociali; considera la maternità come un impedimento, un ostacolo, una catena; se sposa difficilmente riesce ad andare d’accordo col marito; concorre alla corruzione dei costumi; in sintesi, inquina la vita della stirpe»
Un esempio dì bontà fascista? Manca nella favola di Vespa?
Fonte pagina FB Fabrizio Stier