Firma Petizione Le notizie di Cittadini per l'Aria - Dicembre DALLA PARTE DEL PIANETA |
La crisi climatica ed ecologica diventa sempre più grave, e gli effetti negativi aumentano ogni anno in modo drammatico: siccità, inondazioni, ondate di calore, trombe d’aria, grandinate devastanti si susseguono in ogni parte d’Italia, provocando morti e danni alle coltivazioni, alle case, alle fabbriche e alle infrastrutture. Come per la qualità dell’aria, gli effetti di questi eventi colpiscono in particolare le fasce più deboli della popolazione, gli anziani, i bambini, le persone con disagi economici e sociali, le piccole e piccolissime imprese agricole.
La nostra preoccupazione per il futuro dell’umanità si unisce a quella di tanti altri e - esprimendo la nostra solidarietà agli attivisti per il clima colpiti da atti ingiustamente repressivi - per questo abbiamo aderito (e ti invitiamo a fare altrettanto!) alla petizione con cui si chiede al governo di adoperarsi per garantire la massima libertà di manifestazione e ad evitare la criminalizzazione del dissenso. |
Firma anche tu la petizione! |
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CITTÀ PORTUALI DEL MEDITERRANEO IN ALLARME I CITTADINI CHIEDONO UNA NECA AL PIÙ PRESTO |
Pubblicati nei giorni scorsi i risultati di una nuova campagna di scienza partecipata di monitoraggio del biossido di azoto (NO2) che ha visto protagonisti i comitati e le associazioni di tante città portuali italiane che fanno parte della rete Facciamo respirare il Mediterraneo. La fonte principale dell’NO2 nelle città di porto è spesso riconducibile proprio alla combustione dei carburanti delle navi che, bruciando il cosiddetto “olio pesante” (HFO), ne producono quantità elevatissime. E l’Italia, con i suoi tanti porti ne ha il primato. Basti pensare che, il registro delle emissioni tenuto nell’ambito della Convenzione sull’inquinamento atmosferico transfrontaliero a grande distanza, indica che, fra i paesi aderenti, l’Italia ha la maggiore quantità di emissioni di NO2 derivanti dalla navigazione. I dati più elevati sono stati misurati a Villa San Giovanni e Napoli, ma anche Livorno, La Spezia, Genova, Savona, Ancona e Chioggia (Venezia) hanno registrato concentrazioni che mediamente superano abbondantemente quelle indicate dalle linee guida dell’OMS a tutela della salute umana. Il monitoraggio, realizzato nell’ambito della coalizione europea di ONG (NABU, Cittadini per l’aria, Ecologistas en Acción, ZERO, Ornitologiki e BirdLifeMalta) che da diversi anni sostiene l’attivazione di un’Area a Controllo delle Emissioni navali nel Mediterraneo, è avvenuto contemporaneamente anche in città portuali di altri paesi del Mediterraneo (Spagna, Grecia, Malta e Portogallo). Come per il biossido in città, anche per i porti esistono soluzioni tecniche per prevenire le emissioni di NOx: per questo chiediamo l’istituzione al più presto di un'area a controllo delle emissioni di azoto (NECA) per il Mar Mediterraneo. Una misura che limiterebbe le emissioni di NOx e porterebbe a una riduzione delle emissioni nocive delle navi fino al 70%.
Per conoscere i risultati dei monitoraggi e scoprire di più: |