Sabato, 27 aprile 2024 - ore 08.09

Firma Petizione Le notizie di Cittadini per l'Aria - Dicembre

DALLA PARTE DEL PIANETA

| Scritto da Redazione
Firma Petizione Le notizie di Cittadini per l'Aria - Dicembre

Firma Petizione Le notizie di Cittadini per l'Aria - Dicembre DALLA PARTE DEL PIANETA

La crisi climatica ed ecologica diventa sempre più grave, e gli effetti negativi aumentano ogni anno in modo drammatico: siccità, inondazioni, ondate di calore, trombe d’aria, grandinate devastanti si susseguono in ogni parte d’Italia, provocando morti e danni alle coltivazioni, alle case, alle fabbriche e alle infrastrutture. Come per la qualità dell’aria, gli effetti di questi eventi colpiscono in particolare le fasce più deboli della popolazione, gli anziani, i bambini, le persone con disagi economici e sociali, le piccole e piccolissime imprese agricole. 



Di fronte a questo, i giovani hanno deciso di far sentire la loro voce, quella di chi vede la prospettiva concreta di passare la propria vita in un pianeta sempre più inospitale, dove carestie, migrazioni di massa e conflitti armati saranno sempre più frequenti. Una voce indispensabile che si manifesta in modo pacifico e nonviolento, cercando di portare il messaggio a quante più persone possibile. La risposta a queste manifestazioni da parte delle forze dell’ordine - per volontà politica - è sproporzionata rispetto alla gravità degli atti compiuti.

 La nostra preoccupazione per il futuro dell’umanità si unisce a quella di tanti altri e - esprimendo la nostra solidarietà agli attivisti per il clima colpiti da atti ingiustamente repressivi - per questo abbiamo aderito (e ti invitiamo a fare altrettanto!) alla petizione con cui si chiede al governo di adoperarsi per garantire la massima libertà di manifestazione e ad evitare la criminalizzazione del dissenso. 

Firma anche tu la petizione!

 

CITTÀ PORTUALI DEL MEDITERRANEO IN ALLARME  I CITTADINI CHIEDONO UNA NECA AL PIÙ PRESTO

Pubblicati nei giorni scorsi i risultati di una nuova campagna di scienza partecipata di monitoraggio del biossido di azoto (NO2) che ha visto protagonisti i comitati e le associazioni di tante città portuali italiane che fanno parte della rete Facciamo respirare il Mediterraneo. La fonte principale dell’NO2 nelle città di porto è spesso riconducibile proprio alla combustione dei carburanti delle navi che, bruciando il cosiddetto “olio pesante” (HFO), ne producono quantità elevatissime. E l’Italia, con i suoi tanti porti ne ha il primato. Basti pensare che, il registro delle emissioni tenuto nell’ambito della Convenzione sull’inquinamento atmosferico transfrontaliero a grande distanza, indica che, fra i paesi aderenti, l’Italia ha la maggiore quantità di emissioni di NO2 derivanti dalla navigazione.  

I dati più elevati sono stati misurati a Villa San Giovanni Napoli, ma anche LivornoLa SpeziaGenovaSavonaAncona Chioggia (Venezia) hanno registrato concentrazioni che mediamente superano abbondantemente quelle indicate dalle linee guida dell’OMS a tutela della salute umana. 

 Il monitoraggio, realizzato nell’ambito della coalizione europea di ONG (NABU, Cittadini per l’aria, Ecologistas en AcciónZERO, Ornitologiki e BirdLifeMalta) che da diversi anni sostiene l’attivazione di un’Area a Controllo delle Emissioni navali nel Mediterraneo, è avvenuto contemporaneamente anche in città portuali di altri paesi del Mediterraneo (Spagna, Grecia, Malta e Portogallo). 

Come per il biossido in città, anche per i porti esistono soluzioni tecniche per prevenire le emissioni di NOx: per questo chiediamo l’istituzione al più presto di un'area a controllo delle emissioni di azoto (NECA) per il Mar Mediterraneo. Una misura che limiterebbe le emissioni di NOx e porterebbe a una riduzione delle emissioni nocive delle navi fino al 70%.

 

Per conoscere i risultati dei monitoraggi e scoprire di più:

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