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Flop Referendum Giustizia.Pizzetti ci risponde:NO non faccio autocritica|GCStorti

Abbiamo rivolto a Pizzetti, parlamentare PD, una domanda che aveva al centro, dopo il flop dei referendum, di valutare una sua autocritica in quanto sostenitore del SI

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Flop Referendum Giustizia.Pizzetti ci risponde:NO non faccio autocritica|GCStorti Flop Referendum Giustizia.Pizzetti ci risponde:NO non faccio autocritica|GCStorti

Flop Referendum Giustizia. Luciano Pizzetti ci risponde : NO non faccio autocritica|GCStorti

Abbiamo rivolto a Pizzetti, parlamentare PD, una domanda che aveva al centro, dopo il flop dei referendum, di valutare una sua autocritica  in quanto sostenitore del SI

 L’On Luciano Pizzetti ci risponde ( e per questo lo ringraziamo) con la solita sua franchezza. Una frase ci ha colpito molto, questa : ‘A me ha fatto molto male che il Partito Democratico si sia defilato’. Mi chiedo, una delusione del momento o l’inizio di un altro  percorso?

Redwelcr/gcst

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D.Storti :I referendum sulla giustizia da te sostenuti sono falliti. Non ritiene che sia necessaria per lei ed altri esponenti  del PD una autocritica? Non le  sembra che avete perso credibilità verso il vostro tradizionale elettorato.

R.Pizzetti No. Nel modo più assoluto. Ad altri competerebbe l’osservanza dell’autocritica. Che purtroppo non faranno. Quando Craxi al referendum per la preferenza unica disse di andare al mare, io andai a votare. Quando Renzi al referendum sulle trivellazioni disse di stare a casa, io andai a votare. Non portò bene alle loro fortune politiche. Io invece con determinazione e coerenza ho sempre esercitato il mio diritto democratico.

Anche in questo referendum. A differenza di chi allora criticó aspramente Craxi e Renzi ed ora li ha emulati. Giorgio Gaber cantava che democrazia è partecipazione. Un bel canto democratico che mi piacerebbe cantassero sempre i Democratici.

Da tempo sostengo con grande preoccupazione gli evidenti segni involutivi della nostra democrazia. Ora ne abbiamo avuto un’ulteriore conferma. Bassissima partecipazione ai referendum, bassa e calante partecipazione alle elezione dei sindaci, persino laddove c’è la scelta diretta. Alle elezioni francesi ha partecipato meno della metà degli aventi diritto.

C’è una crisi evidente nel rapporto Istituzioni-cittadini che mina le fondamenta repubblicane. Alimentare questa crisi con appelli al non voto, credo sia colpevolmente irresponsabile. Tanto più da chi proviene da culture politiche che hanno sempre fatto della partecipazione il pane di vita democratica comunitaria.

Se democrazia è partecipazione e quest’ultima viene meno, è la prima che soffre. Ecco dunque perché sono consapevolmente convinto di aver fatto la scelta giusta. L’esercizio di un diritto civico per continuare a far vivere la democrazia repubblicana che altri maneggiano con ben poca cura. Perché guardano la pagliuzza e non vedono la trave.

Il pericolo non è Salvini ma la democratura che avanza. Sono in pochi a pensarla così? Me ne rammarico ma il tempo è galantuomo, spero non tardivamente. Non è la prima volta che mi capita. Quando l’attuale segretario del pd da premier, con la complicità di Renzi allora segretario, fece un decreto per abolire il finanziamento pubblico io non lo votai.

Fui quasi solo a non votarlo, dimettendomi da relatore della legge. Ora in molti si sono pentiti. Ma ormai è tardi. Non c’erano le mie impronte digitali allora, non ci sono oggi. Non ci sarà mai il mio apporto su atti che concorrono a indebolire, non ad innovare, la nostra democrazia repubblicana.

L’esito di merito più diretto  è poi già evidente. Noi diciamo che sulla giustizia il Parlamento deve andare avanti. Fronti importanti della magistratura stanno dichiarando che il fallimento del referendum decreta la bocciatura della pur timida riforma Cartabia. Come si vede tutto torna.

E giocando col fuoco ci si brucia. Quando ci sarà la volontà di discutere seriamente di ciò che è successo sarà sempre un bel momento. Spero non tardivo. Segnalo che nella bassa partecipazione, gli elettori del PD sono quelli che hanno partecipato di più. Ben più dei leghisti. Meno male che la fiammella resta accesa.

Dunque lei mi chiede un’autocrita? Per fortuna no, perché è il tempo di combattere per buone ragioni senza subordinarle alla convenienza spicciola del momento.

A me ha fatto molto male che il Partito Democratico si sia defilato. Una vera contraddizione in termini. E mi chiedo come ci si possa felicitare di ciò.

Luciano Pizzetti

Cremona 13 giugno 2022

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