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Formigoni fa un bliz nelle ex Ipab (Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza)

| Scritto da Redazione
Formigoni fa un bliz nelle  ex Ipab (Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza)

Ieri mattina la Regione Lombardia, con un vero e proprio blitz, ha approvato in III Commissione, una serie di modifiche alla legge regionale n. 1/2003, che riordina la disciplina delle Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza, meglio note come ex Ipab.
Le ex Ipab nel 2003 si videro costrette a optare tra il restare pubbliche o il trasformarsi in Fondazioni di diritto privato, secondo le procedure previste da una normativa che agevolava il processo di privatizzazione. Il risultato infatti fu che la quasi totalità di esse optò per la trasformazione in soggetto di diritto privato, con inevitabili conseguenze anche sulla natura del rapporto di lavoro degli operatori. La contrarietà della Funzione Pubblica CGIL Lombardia a tale processo di privatizzazione fu netta. Tentammo comunque, nel confronto con la Regione, di far inserire tutele per il personale che si sarebbe trovato coinvolto nel processo di trasformazione da ente pubblico a ente privato.
Oggi la Regione Lombardia, forse non ancora soddisfatta, è pesantemente intervenuta sulle poche Istituzioni di diritto pubblico rimaste (definite, dopo la legge, ASP, Aziende pubbliche di servizi alla persona), con modalità ancora più incisive di quelle adottate con la legge del 2003.

La nuova normativa interviene sulla composizione degli organismi di amministrazione delle ASP inserendo la figura del Direttore, da eleggersi su designazione del Presidente della Regione, con la responsabilità della gestione e con potere in materia di approvazione del bilancio, del conto economico e di acquisto e dismissione di beni immobili, nonché legale rappresentante dell’ente. Il Consiglio di Amministrazione viene trasformato in Consiglio di Indirizzo.
Definirla una pesante interferenza nell’amministrazione delle ASP è persino riduttivo.
Gli attuali Consigli di Amministrazione resteranno in funzione fino alla data di scadenza prevista dagli statuti, che però dovranno essere adeguati entro 3 mesi alle nuove disposizioni di legge.

Se questo PDL verrà approvato in Consiglio Regionale martedì prossimo, di fatto la Regione Lombardia prenderà possesso di tutte le ASP e del loro patrimonio immobiliare.
Per evitare di essere gestite dalla Regione le ASP avranno un solo mezzo: privatizzarsi trasformandosi in Fondazioni. E così si chiude il processo di privatizzazione del welfare lombardo.

“E questa volta senza neppure tentare un confronto con chi rappresenta i lavoratori di questo settore – dichiara Manuela Vanoli, Segretaria FP CGIL Lombardia –, lavoratori sui quali rischiano di cadere le conseguenze delle azioni di una Regione che scarica integralmente sul privato la gestione di un settore di primaria importanza quale quello delle prestazioni di welfare.
Privato che dovrà fare i conti con i tagli alle risorse economiche, con una Regione che starà semplicemente a guardare, senza più preoccuparsi di dover essere lei in prima persona a garantire le prestazioni. La nostra contrarietà a questo mascherato processo di privatizzazione è netta.
L’impegno della FP CGIL Lombardia – insieme alle RSU che verranno rinnovate dal 5 al 7 marzo prossimi – sarà concentrato al massimo al fine di evitare che le conseguenze di una mala gestione, legata solo a logiche di risparmio, del welfare lombardo, venga scaricata sulle spalle degli utenti e degli operatori del settore”.

fonte: http://www.cgil.cremona.it/index.php/fp/79-lennesimo-attacco-al-servizio-pubblico-il-poco-rimasto

 

 

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