Martedì, 19 marzo 2024 - ore 05.09

Giancarlo Corada ha presentato il libro Maometto filosofo. Illuminismo ed islam a Milano

Ad introdurre la serata è stato il cremonese Raffaele Ariano, ricercatore nella Facoltà di Filosofia all’Università San Raffaele di Milano.

| Scritto da Redazione
Giancarlo Corada ha presentato il libro Maometto filosofo. Illuminismo ed islam a Milano Giancarlo Corada ha presentato il libro Maometto filosofo. Illuminismo ed islam a Milano

Giancarlo Corada ha presentato il libro Maometto filosofo. Illuminismo ed islam a Milano

 Nella serata di martedì 17 gennaio, nella prestigiosa cornice della “Casa della cultura” di Milano, si è tenuta la presentazione di Maometto filosofo. Illuminismo ed islam (Farina Editrice 2022), l’ultimo libro dell’ex-sindaco ed ex-presidente della provincia di Cremona, Gian Carlo Corada.

Ad introdurre la serata è stato il cremonese Raffaele Ariano, ricercatore nella Facoltà di Filosofia all’Università San Raffaele di Milano. A discutere con l’autore, Paolo Branca, docente all’Università Cattolica di Milano e uno dei massimi esperti di islamistica italiani, e inoltre Roberto Limonta, storico della filosofia medievale dell’Università di Bologna ed esperto, tra i vari, di Pier Damiani e Guglielmo di Ockham.

Ad aprire le danze è stato proprio Paolo Branca, il cui intervento si è concentrato su di una singolare circostanza storica e culturale: a differenza del Corano, il libro sacro dell’Islam, che da tempo è stato riscoperto anche nell’occidente laico come una interessante e legittima fonte di studio ed edificazione spirituale, la figura storica di Maometto continua ad essere oggetto di un ingiustificato residuo di diffidenza e sospetto, che ne impedisce la piena comprensione. Roberto Limonta ha poi iniziato a introdurre il tema centrale della serata: il modo, approfonditamente analizzato dal libro di Corada, in cui pensatori illuministi come Voltaire hanno saputo valorizzare gli aspetti progressivi e illuminati della cultura islamica, in particolare proprio in relazione alla figura di Maometto.

Corada, infine, ha piacevolmente intrattenuto il pubblico con la storia e i dettagli di questa singolare commistione, di un Illuminismo che, lungi dall’essere stato un movimento monolitico e tutto improntato a una razionalità “astratta”, ha saputo in realtà nutrire la propria sferzante critica politico-sociale con l’esercizio immaginativo consistente nel paragonarsi a culture e popoli “altri”: nei resoconti di viaggio, nei racconti su luoghi esotici come la Cina e le Americhe, nonché, appunto, nei testi della tradizione musulmana, gli illuministi scoprivano l’esempio non (solo) di un dispotismo oscurantista, come una visione troppo semplicistica farebbe credere, ma anche di una religiosità priva di dogmi, quasi deista, vicina a quel lume naturale con cui speravano di poter abbattere i vecchi dispotismi politici e religiosi che ancora regnavano in Europa.

Si scopre, così, in uno di quei singolari e affascinanti rovesciamenti di prospettiva che la storia sa a volte insegnare, che la cultura arabo-musulmana e la figura di Maometto sono stati, grazie alla mediazione di pensatori deisti o addirittura atei come quelli del Settecento francese, un aspetto importante del cammino che ci ha portato, in Europa, alla laicità, alla democrazia e ai diritti universali dell’uomo e del cittadino.

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