"Scenderanno in piazza dopodomani gli studenti per difendere il diritto all’istruzione, in risposta a un governo che continua sulla strada dei tagli alla scuola e che nega il futuro ai giovani di questo paese. C’è bisogno di cambiare le politiche di austerity se vogliamo dare certezze a chi oggi si sta formando. Il diritto alla scuola pubblica, laica e gratuita va garantito agli stessi giovani che chiedono oggi anche il diritto a un lavoro dignitoso, stabile ed equamente retribuito". E' quanto si legge in una nota del Nidil Cgil.
"Come sindacato dei lavoratori atipici e precari - spiega - abbiamo lanciato in questi giorni “Lo voglio anche io!”, una petizione per l’allargamento dello Statuto dei Lavoratori a chi oggi ne è escluso, poiché investire sulle persone a partire dai giovani, estendere i diritti, rilanciare la ricerca e l’innovazione tecnologica sono le uniche cose da fare per combattere la crisi".
È per questo che NIdiL CGIL sostiene la mobilitazione degli studenti del 10 ottobre, così come sarà in piazza il 25/10 per cambiare la politica economica e superare le condizioni di sfruttamento con cui oggi combattono milioni di disoccupati e di lavoratori atipici e precari.
Il testo della petizione
Petizione a sostegno della proposta di aggiornamento dello Statuto dei Lavoratori
I lavoratori sono ancora una volta sotto attacco.
Con la scusa di eliminare le discriminazioni fra lavoratori di “serie A” e “serie B”, il governo sta infatti tentando di cancellare diritti conquistati con decenni di lotte democratiche: non solo l’articolo 18, ma anche il diritto a non essere sorvegliati dal datore di lavoro e a non subire demansionamenti.
Tutto ciò è semplicemente assurdo: i diritti non vanno eliminati, ma aggiornati ed estesi a tutti coloro che – per colpa delle leggi varate negli ultimi anni da governi e Parlamento – ne sono esclusi: co.pro., co.co.co., occasionali, partite Iva individuali, associati in partecipazione, ecc.
Lo Statuto dei diritti dei lavoratori, scritto nel 1970, deve essere salvaguardato e aggiornato per estendere i diritti previsti a TUTTI e per INSERIRNE DI NUOVI, adeguati alle mutate esigenze di lavoratrici e lavoratori e ai cambiamenti del mercato del lavoro.
La CGIL sostiene da anni che è necessario ridurre drasticamente il numero di tipologie dei contratti che permettono ai datori di lavoro di risparmiare sulla pelle delle persone, specie dei giovani, senza offrire un vero lavoro e un futuro.
Aggiornare ed estendere lo Statuto vuol dire garantire a tutti la dignità che ogni forma di lavoro pretende:
- retribuzioni e compensi in grado di garantire un’esistenza libera e dignitosa;
- il diritto a non essere licenziato senza una giusta causa o un giustificato motivo;
- il diritto di lavorare in ambienti salubri e sicuri;
- il diritto alla formazione e all'aggiornamento professionale, in una società che chiede sempre più saperi di qualità;
- il diritto a organizzarsi sindacalmente per rappresentare i problemi del lavoro;
- la tutela della maternità, del diritto al riposo e al recupero psico fisico delle forze, la copertura della malattia e degli infortuni.
Chi lavora, CON QUALSIASI FORMA CONTRATTUALE, deve avere la certezza di poter godere di questi diritti, perché non ci siano più lavoratori di serie A o B, ma persone.
Per questo sosteniamo la proposta di ampliamento dello Statuto dei diritti dei lavoratori elaborato dalla CGIL.
Questa proposta, il diritto a una pensione dignitosa, il diritto ad ammortizzatori sociali anche per lavoratori precari e intermittenti, un fisco equo e progressivo, sono le uniche ricette per sconfiggere davvero la precarietà.
NON VOGLIO MENO DIRITTI: LO STATUTO, LO VOGLIO ANCHE IO!
Per firmare clicca qui: http://bit.ly/ZdQtZz