Con un tasso di disoccupazione che ha raggiunto il 27,6 per cento cresce il numero di persone disposte ad accettare qualsiasi occupazione, anche senza il versamento di contributi sociali
La diffusione del lavoro nero in Grecia ha superato “ogni limite tollerabile”. Lo ha detto il ministro del Lavoro greco, Giannis Wroutsis, presentando le nuova offensiva dell'esecutivo di Atene contro il fenomeno, molto diffuso nel Paese. Il provvedimento varato dal governo innalza le pene fino a 10.550 euro per ogni caso scoperto. I datori di lavoro, in caso di recidiva, rischiano inoltre fino alla chiusura delle imprese.
Dai controlli condotti dallo stesso Ministero e dal principale fondo pensione del paese, IKA, si è scoperto che quasi il 40 per cento dei lavoratori non erano assicurati. I fondi pensione e le compagnie di assicurazione elleniche hanno perso nel 2012 circa 6 miliardi di euro.
Con un tasso di disoccupazione che ha raggiunto il 27,6 per cento cresce il numero di persone disposte ad accettare qualsiasi occupazione, anche senza il versamento di contributi sociali: nelle isole a maggiore vocazione turistica, secondo le stime, quasi la metà dei dipendenti opera in nero.
2013-08-20