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Hasta la victoria siempre Fidel Castro e noi giovani comunisti di Gian Carlo Storti

L’icona del comunismo latino-americano si è spento all’età di 90 anni. Lui ed il Che sono stati importanti per la mia militanza politica, un punto di riferimento.

| Scritto da Redazione
Hasta la victoria siempre  Fidel Castro e noi giovani comunisti di Gian Carlo Storti

Castro è stato il simbolo della lotta contro l’imperialismo americano in America latina e nel mondo. Si può dire quello che si vuole ma se  quella parte del mondo ha avuto tumultuosi  ma anche positivi  cambiamenti  è merito della rivoluzione cubana.

La rivoluzione cubana si svolge in due momenti. Il primo come lotta  per la liberazione di Cuba dal regime di Batista che aveva trasformato l’isola  nel bordello americano e con la popolazione ridotta praticamente in un regime ‘moderno’ di schiavitù.

La seconda fase  con la quale il partito  comunista cubano  trasforma l’isola  in uno stato socialista  copiando i modelli allora conosciuti.

E’ il tentativo americano di invadere l’isola dalla Baia dei Porci che cambia la natura politica del movimento castrista. Per vivere Cuba è costretta a fare degli accordi con l’Urss e nel 1962 si rischia la terra guerra mondiale quando l’isola è pronta ad ospitare i missili sovietici  da puntare contro questi Stati Uniti.

Cuba si trova sola ad affrontare tutti i problemi  di una economia povera che vede sviluppare i suoi commerci solo con il mondo socialista.

Sul piano interno il regime Castrista ottiene grandi risultati  in particolare su due campi : la scuola e la sanità

L’esperienza sociale e politica cubano viene assunta come punto di riferimento per l’intera america latina. L’esportazione della rivoluzione cubana ad opera di CHE Guevara fallisce ma i movimenti politici del sud america  conquistano con la democrazia le loro nazioni posizionando il loro Stati  in una sfera di i maggiore autonomia  rispetto agli Stati Uniti.

Il regime cubano diventa duro con i dissidenti interni . Inizia l’esodo verso la Florida e questo popolo ‘anticastrista’ diventa una base elettorale per il partito conservatore americano ed in queste ultime elezioni vota Trump.

La visita dei Papi prima e di Obama poi segnano una tappa verso il disgelo internazionale in quell’area del mondo ma la fase transitoria di Cuba non è ancora terminata.

Dove andrà Cuba? Sarà riassorbita anch’essa dal regime post-capitalista o riuscirà a mantenere una sua fisionomia autonoma? Impossibile prevedere.

Quel che è certo è che a Fidel Castro vanno riconosciuti due meriti. Il primo quello di aver contestato e lottato contro l’imperialismo americano di allora ed i secondo di aver garantito al popolo cubano, rispetto agli altri popoli dell’america latina, alti livelli di welfare ( sanità ed istruzione).

Sicuramente  la rivoluzione castrista non ha saputo interpretare la richiesta di libertà che veniva dal suo popolo. E questo è il vero punto di achille di tutto il movimento comunista internazionale ed emblema del suo storico fallimento.

Insomma la bandiera cubana è stata anche per noi un simbolo della lotta di emancipazione del popoli verso – come si diceva allora- il giogo socialista.

#Hastalavictoriasiempre

Gian Carlo Storti

Cr 26 novembre 2016

 

 

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