Venerdì, 29 marzo 2024 - ore 06.03

I cittadini di Cremona e provincia hanno ritrovato i propri sindaci.

| Scritto da Redazione
I cittadini di Cremona e provincia hanno ritrovato i propri sindaci.

Ieri sera sessanta coraggiosi sindaci, resistendo a minacce e ricatti, facendo leva sul proprio orgoglio e sulla coscienza di essere chiamati a rispettare per primi le regole, si sono conquistati sul campo il rispetto e la riconoscenza dei cittadini, che li hanno salutati all’uscita dalla Conferenza con applausi fragorosi.
Il piano d’ambito, contenente elementi inaccettabili per chiunque abbia votato a giugno per l’acqua pubblica e per chiunque ami la democrazia e le sue regole, è stato definitivamente sotterrato. Nel modo più inglorioso per i suoi sostenitori, nel modo più brillante per tutti i presenti. Il presidente Salini riceve una sconfitta pesantissima e perde ogni credibilità politica. Speriamo che chi gli sta vicino riesca a consigliarlo al meglio: desista dai suoi tristi propositi e abbandoni la partita. Il voto di ieri impedisce l’applicazione del silenzio-assenso e l’assenza di ogni voto a favore rende il piano d’ambito legalmente carta straccia. Sfiduciato il cda irrispettoso del volere dei sindaci, destituito l’indecoroso presidente Leni.

E’ stata una grande serata per l’acqua pubblica, aperta da un corteo partecipatissimo e accompagnata da un presidio come sempre numeroso, chiassoso e allegro. La vittoria di ieri infatti è senz’altro dei sindaci del territorio, ma non sarebbe stata possibile senza la meravigliosa risposta corale e la spinta commovente di centinaia di cittadini. A tutti loro, sindaci e cittadini, va il grazie dell’intero popolo dell’acqua nazionale.
 
Gli ignavi tentino ora inutili giustificazioni. Si nascondano e si eclissino i 55 sindaci assenti, poiché agli occhi della gente, dalla più semplice alla più colta, hanno perso ogni dignità. A partire da chi, con un gesto tra lo sconcertante e il grottesco, ha tentato di porre termine anticipatamente alla seduta scappando via, neanche fosse un bimbo durante una partitella a calcio, che se ne va col pallone impedendo agli altri di continuare a giocare perché non accetta la sconfitta. Per giungere a chi all’ignavia ha aggiunto la scorrettezza di indurre altri all’ignavia. “Caccianli i ciel per non esser men belli / né lo profondo inferno li riceve, / ch'alcuna gloria i rei avrebber d'elli. [...] Fama di loro il mondo esser non lassa; / misericordia e giustizia li sdegna: / non ragioniam di lor, ma guarda e passa". I cittadini di tutta la provincia oggi hanno una ragione in più per rileggere Dante e condividerne lo sdegno e la condanna.

Dedichiamo questa nuova vittoria a Umberto Chiarini, che ci ha lasciato questa estate e sarebbe stato sicuramente con noi oggi ad esultare.

per il Comitato Acqua Pubblica Cremona
giampiero carotti

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