Martedì, 16 aprile 2024 - ore 11.17

I giapponesi alla guerra dell’acqua di Titta Magnoli

| Scritto da Redazione
I giapponesi alla guerra dell’acqua di Titta Magnoli

Dichiarazione di Titta Magnoli  in vista dell'assemblea dei Sindaci del 22 novembre sulla governance del sistema idrico integrato.
Come giapponesi che non hanno capito che la guerra è finita e che occorre voltare pagina, gli amministratori della società dell’acqua, o, sarebbe meglio dire, i loro consulenti dal feroce piglio efficentista e la presidenza dell’amministrazione provinciale, proseguono sulla strada decisa fin dall’inizio  come se nulla fosse. Il 22 novembre vogliono portare in assemblea, a tappe forzate, la proposta di un modello di gestione che prevede l’ingresso dei privati al 40%.
Questa è la scelta più irrazionale che si possa fare per una serie di motivi.
Il primo è che c’è stato un referendum meno di sei mesi fa dall’esito politico ben chiaro. Ce lo ricordiamo?
In secondo luogo, in un momento in cui sta cambiando l’Italia (che si pensi nel bene come noi o nel male come dichiara Salini) non ha alcun senso accelerare su questo processo.

La questione del ciclo idrico in Italia (e non solo nella piccola e autarchica provincia di Cremona) è uno dei famosi
39 punti della lettera dell’Unione Europea al Governo nazionale.

Si presume che avrà risposta nazionale e che precorrere i tempi nel nostro piccolo ducato non abbia alcun senso. Soprattutto se si pensa che la legge regionale è soggetta a un ricorso su un conflitto di competenza fra livello
regionale  e nazionale, è quindi tuttora “impugnata dal Governo” di centro destra (non lo dice il sottoscritto ma la Giunta regionale del 9 novembre).
Questi sono solo alcuni dei motivi per cui la prudenza e un sano rispetto della volontà degli elettori imporrebbero un supplemento di riflessione, senza militarizzare i sindaci e senza una fretta sospetta.

Chiudo con le parole attribuite al Presidente Roberto Formigoni (di concerto con l'assessore Colozzi) nella presa d’atto di Giunta già citata.
Parlando di servizi pubblici locali, così conclude: “Tutto ciò rende evidente come nell’attuale contingenza politica e congiuntura economica, soluzioni di respiro locale appaiono difficilmente ipotizzabili”.
Il rischio è chiaro, esistono tanti proverbi sulla fretta ed è inutile elencarli qui tutti. Se si decide di procedere, per di più a porte chiuse, la nostra indicazione non può che essere una. Un voto contrario, senza entrare neppure nel merito.

Titta Magnoli
Segretario Provinciale, Partito Democratico Cremona

 

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