Mercoledì, 15 maggio 2024 - ore 18.03

Il M5S denuncia A Cremona Ulteriori irregolarità bando cani randagi

Segnalazione di ulteriori irregolarità nel capitolato del bando di gara per la gestione dei cani vaganti e randagi del comune di Cremona

| Scritto da Redazione
Il M5S  denuncia A Cremona Ulteriori irregolarità bando cani randagi

La scelta di escludere  la Associazione Zoofili Cremonesi dalla gestione del canile  di Cremona si sta dimostrandosi sempre più problematica per il comune che  prima  (in data 10.6.16) ha dichiarato inammissibile l’offerta della CLINICA DEL CANE SAN FRANCESCO perché ha il canile  a Brescia e non nel territorio della provincia come richiesto,  poi, quando il  proprietario ha minacciato di fare ricorso al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) ha fatto marcia indietro e lo ha riammesso alla gara.

Il bando era stato fatto per avere il canile nel territorio provinciale e non in quello di un'altra provincia come è appunto Brescia.  Questo voltafaccia  o tentativo  di raddrizzamento di quanto è storto,  ha fatto emergere ulteriori problemi e contraddizioni. Nel bando di gara il comune, ha dichiarato  l’esistenza di una convenzione  con ASL/UTS Valpadana (art. 1 comma 5) che in effetti non esiste, per la gestione del canile sanitario ( i canili sono due e sono contermini: canile rifugio e canile sanitario). Il canile sanitario è di competenza dell’ASL/UTS Valpadana che tramite il comune lo da in gestione all’appaltatore del canile.

 Ebbene  l’art. 1 -comma 4  specifica che  -La sezione “canile sanitario” sarà messa a disposizione, da parte del comune di Cremona, in comodato d’uso gratuito, all’ATS Valpadana, così come prevede la normativa regionale vigente (L.R. 33/2009).

Qualora il servizio venisse definitivamente  affidato ad un operatore di Brescia, come sembra,   si sarebbe in presenza  di un conflitto di competenza  per territorio tra le varie  ASL/ATS e ad altri problemi per i rapporti fra Comune di Cremona e ASL/ATS Valpadana, oltre che ad un aumento dei costi da inserire nel calcolo della congruità dell’offerta dell’operatore di Brescia.

Occorre considerare che il territorio dell'A.T. S.  Valpadana non comprende la provincia Brescia. Qualora il comune di  Cremona volesse avvalersi di una  struttura situata in tale provincia e rientrante nel territorio della A.T.S. Brescia dovrebbe procedere, prima dell'affidamento, ad acquisire la disponibilità dell'ATS Brescia. Saltando in questo modo l’ATS di Cremona.  L’operazione andava fatta, se  fosse stata possibile,  prima di bandire la gara e disciplinata nel capitolato. .

L’art. 1 comma 5 del capitolato  precisa che -La sezione “canile sanitario” sarà messa a disposizione, da parte del comune di Cremona, in comodato d’uso gratuito, all’ATS Valpadana, così come prevede la normativa regionale vigente (L.R. 33/2009) e non ALL’ ASL di Brescia.

  Al di la della  possibilità di tale operazione, ciò comporterebbe obbligatoriamente  eventuali maggiori costi che andrebbero ad incidere,  tra gli elementi di valutazione dell'offerta economica formulata dall’aggiudicatario provvisorio “Clinica del cane S. Francesco di Brescia).

Quanto sopra  dimostra, ancora una volta,  che la  retromarcia  fatta dal Comune nel voler  affidare,a tutti i costi,  il servizio alla “clinica del cane S. Francesco”  impone ulteriori motivi affinchè si proceda all’annullamento della gara stessa.

Si ripete ancora una volta, che il comune ha da circa 40 anni un canile fondato e gestito dall’Associazione Zoofili Cremonesi. Il canile  sanitario che è una piccola parte del canile, dovrebbe essere oggetto di un intervento di adeguamento per essere messo a norma e l’associazione aveva trattato con la passata amministrazione per farlo.  Erano stati anche raccolti dei fondi, dallo stesso Comune,  per questo scopo. .Poi tutto è caduto nel silenzio (anche i fondi) ed è apparso  questo bando di gara che fa acqua da tutte le parti.

Se la gestione  del servizio diventa definitiva  e va a Brescia, i cittadini di Cremona verranno privati di un servizio essenziale. I cani che per svariati motivi scappano potrebbero non far più ritorno a casa perché non tutti hanno la possibilità e il tempo di andare a riprenderli a Brescia.

Siamo ancora in tempo, chiediamo al comune di rivedere le sue posizioni e di lasciare il RIFUGIO DEL CANE in città. Se il rifugio va via, saremmo l’unico capoluogo di provincia senza canile.  Già paghiamo fior di tasse comunali, che ci lascino i servizi esistenti.

E poi i nostri amici animali dove li mettiamo?  Li vogliamo con noi a Cremona.

In ogni caso  seguiremo con attenzione l’andamento delle operazioni affinchè tutto si svolga nella legalità  e nel rispetto dei diritti dei cittadini di Cremona e dintorni.

Prof.ssa Lanfredi Maria Lucia  M5S di Cremona

 

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