Il Fondo Monetario Internazionale ha diffuso oggi le prime previsioni dell'effetto della pandemia di coronavirus COVID-19 sull'economia del Mondo, ipotizzando una contrazione per il 2020 del 3%, molto più della crisi finanziaria del 2008/2009. A gennaio 2020, prima dello scoppio della pandemia, FMI stimava una crescita mondiale del 3,3%. Ora, invece, si stima un calo del 3% e non si esclude che la realtà possa essere peggiore delle stime:
Dati molto peggiori sono possibili e forse probabili.
L'economia mondiale entra quindi in recessione con una perdita stimata di 9mila miliardi di dollari, vale a dire, precisano dal Fondo Monetario Internazionale, una perdita "più grande delle economie di Giappone e Germania insieme".
A scendere sarà il Pil pro-capite di 170 Paesi del Mondo, con l'Italia che risulta essere tra i Paesi già colpiti con una contrazione del 9,1% e un rimbalzo del 4,8% previsto per il 2021. Peggio dell'Italia, in Europa, c'è solo la Grecia con una contrazione stimata di oltre il 10%. Per la Germania, invece, si prevede una contrazione del 7% e un rimbalzo del 5,2% per il 2021.
Il Pil dell'Eurozona potrebbe scendere di 7,5 punti percentuale con una ripresa stimata del 4,7% nel 2021. Proprio per questo FMI raccomanda interventi mirati a sostegno dei Paesi UE più colpiti, così da ridurre il più possibile il calo.
Tra i Paesi meno colpiti, invece, c'è la Cina. FMI stima una crescita dell'1,2% per il 2020 e del 9,2% per il 2021. Discorso simile per l'India, che potrebbe crescere dell'1,2% nel 2020 e del 7,4% nel 2021.
Il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale Kristalina Georgieva ha parlato della recessione più severa dalla Grande Depressione del 1929.