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Il promessificio, la Meloni sul prezzo della benzina cambia decreto |Gianni Cuperlo

Siamo ancora al promessificio illusionistico; questo mentre a Londra procede la speculazione e in Italia il 30 per cento dei carburanti entra illegalmente, sottraendo al fisco 13 miliardi di euro l'anno.

| Scritto da Redazione
Il promessificio, la  Meloni sul prezzo della benzina cambia decreto |Gianni Cuperlo

Il promessificio di Giorgia Meloni sul prezzo della benzina cambia il decreto  | Gianni Cuperlo

La nota di oggi è sul prezzo della benzina e come in altre occasioni è Alessandro Volpi (grazie!) a illuminare me (e spero anche qualcuno tra voi).

Per prima cosa una breve nota esplicativa sul prezzo di benzina e gasolio.

Le accise e gli oneri fiscali pesano per quasi il 60 per cento mentre il resto dipende dal prezzo della materia prima lavorata. Quindi non direttamente dal prezzo del barile di petrolio, ma dalla quotazione dei carburanti al listino di Londra.

Si tratta di una piattaforma privata di cui sono azionisti grandi fondi hedge e banche d'affari dove viene registrato il prezzo dei carburanti fatto dalle grandi compagnie e dai trader che agiscono in base alle aspettative.

In altre parole, la piattaforma presenta come prezzi "reali" gli scambi speculativi che, attualmente, puntano sul rialzo, trascinando il prezzo alla pompa. Viviamo in un mondo dove praticamente nulla ha un prezzo reale.

Il governo ha cambiato il decreto in materia di carburanti e ha stabilito che "in presenza di un aumento eventuale del prezzo del greggio e quindi del relativo incremento dell'Iva il maggior introito incassato in termini di imposta dallo Stato possa essere utilizzato per finanziare riduzione del prezzo finale alla pompa".

In pratica, gli italiani pagano di più i carburanti e l'eventuale maggiore introito "può" essere destinato a ridurre la accise: prima gli aumenti, con conseguente rialzo dell'inflazione - e il complesso dei danni che ne consegue in termini di politiche generali - e poi, solo poi, si potranno ridurre le accise.

Naturalmente in quel caso tornerà il tema che proprio la presidente del Consiglio ha usato per giustificare la reintroduzione delle accise: le maggiori entrate verranno sottratte ad altri impieghi sociali, a partire dalla sanità.

Siamo ancora al promessificio illusionistico; questo mentre a Londra procede la speculazione e in Italia il 30 per cento dei carburanti entra illegalmente, sottraendo al fisco 13 miliardi di euro l'anno.

Bon, per adesso fermiamoci qui.

Un abbraccio

Gianni Cuperlo

13 gennaio 2023

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