Giovedì, 18 aprile 2024 - ore 20.31

Incursioni di cinghiali, Coldiretti Cremona: ‘Il piano di controllo è bloccato’

Danni alle colture e preoccupazione per la sicurezza dei cittadini

| Scritto da Redazione
Incursioni di cinghiali, Coldiretti Cremona: ‘Il piano di controllo è bloccato’

«Le aziende agricole sono costrette a fare la conta dei danni, sia alle colture che agli argini. Si pone anche un problema legato alla sicurezza degli agricoltori e di tutti i cittadini. Le incursioni continuano, anzi si intensificano. Ma il piano di controllo resta bloccato, impedendo così l’attivazione di squadre di cacciatori. Tutto questo non è accettabile». Sono i nodi – evidenziati da Coldiretti Cremona – della situazione sui cinghiali in provincia di Cremona, in particolare in terra casalasca. Le segnalazioni di famiglie di cinghiali nell’area della golena del Po – con gruppi più numerosi fra Torricella del Pizzo, Gussola, Motta Baluffi – si susseguono ed è iniziata la conta dei danni nei campi di mais e di orticole, dove i cinghiali divorano i germogli e scavano buche profonde, compromettendo la crescita delle pianticelle.

«La nostra Provincia, ad oggi, non ha un piano di controllo, bloccato ormai da un anno in Regione, in un percorso a ostacoli in cui si è inserito anche il riassetto degli organi provinciali. Questo impedisce l’avvio di una seria azione di contenimento», denuncia Paolo Voltini, Presidente di Coldiretti Cremona. «Si aggiunga la beffa che, oltre al piano di controllo, mancano anche le risorse finanziarie necessarie per risarcire le aziende. In tema di risarcimento danni causati da fauna selvatica, basti dire che nell’anno 2015, a fronte di oltre 140 mila euro di danni stimati, di cui 89 mila periziati, a causa della mancanza di fondi sono stati risarciti danni per soli 25 mila euro complessivi, per tutte le specie di fauna selvatica. Nulla invece è stato stanziato per il 2016, anche se le incursioni di cinghiali continuano e i danni aumentano».«Il problema è degli agricoltori, ma è anche un rischio per la salute e la sicurezza dei cittadini. Si pensi al pericolo rappresentato dalla presenza di cinghiali sulle strade. Non aspettiamo che accadano gravi incidenti: bisogna intervenire subito», prosegue Voltini. «Il primo passo è sbloccare l’iter che tiene arenato il piano di controllo. In questo modo si potrà intervenire ora, fin tanto che il numero degli esemplari è ancora controllabile, evitando di replicare gli errori fatti in passato con le nutrie, che com’è noto ormai sono diventate un flagello in tutto il nostro territorio. Contemporaneamente occorre recuperare le necessarie risorse finanziarie per indennizzare i danni alle aziende agricole».

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