Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 00.01

Inquinamento atmosferico e rischi salute .15 associazioni cremonesi scrivono ai Sindaci

| Scritto da Redazione
Inquinamento atmosferico e rischi salute .15 associazioni cremonesi scrivono ai Sindaci

Alla cortese attenzione dei Signori Sindaci in indirizzo. Ricordato che a Cremona nel 2011 i superamenti di 50 µg/m3 sono avvenuti per 109 giorni, un giorno su tre, mentre dal 1° gennaio al 31 marzo del 2012 i giorni di superamento sono stati già 68, più di ogni altro capoluogo lombardo, constatata la pervicacia con cui da anni, pur essendo in gioco la salute dei cittadini, le istituzioni preposte traccheggiano mettendo in atto

provvedimenti di scarsa efficacia perché isolati e assolutamente mancanti di una strategia comune alle quattro regioni interessate del Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna,
ricordato che questo importante problema, com'è noto, non riguarda questa o quella città, ma tutte le quattro regioni della pianura padana, le seguenti associazioni cremonesi
Arci,
Circolo culturale AmbienteScienzedi Cremona,
Comitato la Grande Nonna Quercia Mina il Terzo Ponte,
Comitato No strada sud Cremona,
Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardia,
FIAB Biciclettando Cremona,
Filiera Corta Solidale Cremona,
Italia Nostra Cremona,
Legambiente Cremona,
LUCI - Laboratorio Urbano di Civica Iniziativa Cremona,
Salviamo il paesaggio Cremona,
Slow Food Cremona,
UNA - Uomo Natura Animali Cremona,
Vescovato insieme si cambia,
WWF Cremona,
hanno deciso di intraprendere un percorso di critica e di proposta nella speranza di incontrare strada facendo molte comunità che non intendono arrendersi al rischio di vedersi tagliare fino a dieci anni di aspettativa di vita.

Hanno così cominciato con una richiesta di incontro con il Sindaco di Cremona Oreste Perri, con l'invio di una informativa prima a tutti i Sindaci della Provincia di Cremona e quindi ad alcune centinaia di Sindaci di Comuni della bassa Lombardia.
È stata prodotta da una delle 15 associazioni una ricerca che ha solo l'ambizione di essere un piccolo vademecum divulgativo sul tema di pronta e semplice lettura e che è possibile scaricare cliccando su

http://www.worldwewant.org/wp-content/uploads/2012/03/Particolato-CR-x-Web2.pdf
..
In estrema sintesi da essa sono emersi:
1) i forti rischi per la salute emersi dalla corposa, ancorché parziale, documentazione ricavata da autorevolissime fonti nazionali ed internazionali;
2) la mancanza di un ente “terzo” di sorveglianza e di controllo sul rispetto delle leggi e delle norme riguardanti la tutela dell’ambiente;
3) la inaccettabile rassegnazione all’impotenza che sembra caratterizzare l’approccio delle istituzioni pubbliche al problema;
4) la singolare insufficienza giornaliera di informazione per gli abitanti della maggior parte dei Comuni padani sui livelli delle polveri sottili che pure insistono sul loro territorio e i cui alti valori minacciano la loro salute. Ad esempio, nella provincia di Cremona, nonostante nel periodo invernale la percentuale di presenza delle pericolose PM2,5 sia intorno al 74%, soltanto sei Comuni su 115 sono dotati di centraline di rilevamento, e solo una decina quelli dal cui sito è possibile tramite il link collegarsi con l’Arpa regionale per informarsi. Una insufficienza, tra l’altro, che certamente, e forse non a caso, non favorisce l’attenzione di gran parte dei cittadini a queste problematiche;
5) il deferimento alla Corte di Giustizia europea della Regione Lombardia da parte della Commissione europea per infrazione alla Direttiva 2008/50/CE, vigente dal 18 giugno 2008, per la mancata attuazione di iniziative finalizzate all'abbattimento delle polveri sottili;
6) alcune proposte di soluzione già consolidate in molte città d'Italia e d'Europa ed altre anche fortemente innovatrici.
È infine il caso di segnalare con forza ancora due punti:
a) la sentenza di rigetto emessa nelle scorse settimane dalla seconda sezione del Tar della Lombardia nei confronti dell' istanza di sospensiva avanzata da un gruppo di cittadini dell'Ordinanza 67357 anti-smog del Comune di Milano. Nella sentenza infatti vi si legge: In un'ottica di bilanciamento degli interessi pubblici e privati appaiono prevalenti gli
interessi pubblici volti alla tutela della salute, dell'ambiente e della sicurezza della circolazione rispetto al sacrificio imposto agli interessi dei privati ;
b) la conferma del principio di precauzione sancito dall'art. 3-ter del decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006.
Distinti saluti

(Per contatti e chiarimenti, Benito Fiori - 0372/25659 - 3281231030)

 

1336 visite
Petizioni online
Sondaggi online

Articoli della stessa categoria