La riforma del voto all’estero è “una priorità”, sostiene Elisa Siragusa, deputata eletta in Europa ora nel gruppo Misto, che accusa partiti e Parlamento di «non aver chiesto la calendarizzazione in commissione affari costituzionali» dei progetti di legge presentati in merito.
Riferendosi ai resoconti della Giunta delle elezioni del Senato, che nelle sue ultime sedute prima della pausa estiva ha ricevuto una memoria integrativa dell’onorevole Porta riguardo le politiche del 2018 nella ripartizione America meridionale, Siragusa sostiene che «sono due i provvedimenti che, a mio parere, sono irrimandabili».
Il primo è «l’inversione dell’opzione di voto, per limitare l’invio dei plichi elettorali ai soli cittadini che fanno richiesta di voto all’estero; questo – sostiene la deputata – eviterebbe, tra l’altro, casi grotteschi come quello dell’invio dei plichi anche ai defunti, come accaduto in passato».
In secondo luogo, servirebbe «la separazione del plico elettorale dalla tessera elettorale: per disincentivare il furto o l’uso improprio del plico da parte di persone diverse dal destinatario. Due proposte che potrebbero essere applicate immediatamente già dalle prossime elezioni, in attesa di sviluppare un sistema affidabile per il voto elettronico».
«Che dire? Speriamo che quest’ultimo caso possa essere una sveglia per il parlamento e il Governo. Sull’argomento – conclude – presenterò già nella giornata di oggi un’interrogazione ai ministri competenti».
(aise)