Martedì, 23 aprile 2024 - ore 13.40

Jan Pieklo: vero obiettivo di Putin sono NATO ed Unione Europea

Direttore della Fondazione per il Dialogo Polacco Ucraino PAUCI invita Occidente a reagire all'aggressione militare della Russia prima che si aprano le condizioni per una nuova Guerra Mondiale

| Scritto da Redazione
Jan Pieklo: vero obiettivo di Putin sono NATO ed Unione Europea

Se non sono gli inizi della Terza Guerra Mondiale poco ci manca, ma ci sono ancora ragioni per essere moderatamente ottimisti. Questa è la lettura dell'attuale situazione in Europa di Jan Pieklo, Direttore della Fondazione per il Dialogo Polacco Ucraino PAUCI ed esperto di politica internazionale, in particolare dei Paesi dell'Europa Centro-Orientale. 

Pieklo, da anni impegnato nello sviluppo delle relazioni polacco-ucraine, ha considerato l'aggressione militare della Russia di Putin all'Ucraina un atto grave che la Comunità Trans Atlantica non deve sottovalutare per evitare l'allargamento del conflitto ben oltre le terre ucraine. Nello specifico, Pieklo ha sottolineato come siano la NATO, l'Unione Europea e la Comunità Trans Atlantica, e non l'Ucraina, il vero obiettivo della politica militare di Mosca in Europa Centro Orientale. 

"Putin si prepara ad occupare l'intera Europa, a rompere la NATO e a disintegrare la Comunità Trans Atlantica -ha dichiarato Pieklo- Basti pensare a quanto l'Accordo di Partnenariato Commerciale ed Industriale Trans Atlantico -TTIP- sia considerato dal Presidente russo una vera e propria minaccia per l'economia di Mosca. L'Ucraina -ha continuato Pieklo- è solo uno dei tanti 'fronti caldi' che Putin si sta apprestando ad aprire in Europa per potere intervenire militarmente in Paesi sovrani ed indipendenti con la scusa di proteggere la popolazione russofona".

Secondo Pieklo, tra i 'fronti caldi' che Putin è intenzionato ad aprire vi sono, in primis, il Nagorno-Karabakh, dove una contesa irrisolta da anni oppone un alleato storico di Mosca come l'Armenia ad un Paese di fondamentale importanza per la diversificazione delle forniture di gas dell'Europa come l'Azerbaijan. Anche la Georgia, dove una personalità invisa a Mosca come l'ex-Presidente Mikheil Saakashvili -la guida del Processo Democratico del 2003 passato alla storia come Rivoluzione delle Rose- sta recuperando consenso, può essere un nuovo focolaio bellico che il Capo di Stato russo potrebbe presto aprire.

"Ovviamente, non dimentichiamoci della Moldova, dove la Russia controlla la Transnistria, ma sopratutto della Lettonia, Paese membro della NATO e dell'Unione Europea nel quale la Russia ha già messo in circolo voci su un possibile intervento militare in favore della popolazione russofona- ha evidenziato Pieklo- Inoltre, in Lettonia, così come in Estonia e in altri Paesi dell'Europa Centrale, i russi hanno iniziato ad infiltrare massicciamente la propria nomenclatura, basti pensare al primo Partito apertamente filorusso Zmiana recentemente registrato in Polonia, uno dei Paesi tradizionalmente più critici nei confronti di Mosca" ha aggiunto Pieklo.

L'importanza dell'ingresso della Turchia in Europa

Secondo Pieklo, l'atteggiamento bellico di Putin lascia aperti tutti gli scenari per una Terza Guerra Mondiale, sopratutto se Putin, sempre nell'ottica dell'apertura di diversi 'fronti caldi', dovesse finanziare o fornire appoggio logistico allo Stato Islamico dell'Iraq e del Levante -ISIL. Tuttavia, nulla potrebbe essere perduto se la NATO e l'Unione Europea capissero che occorre agire in maniera ragionata e risoluta.

Per quanto riguarda la NATO, Pieklo propone la creazione di un Centro Decisionale dell'Alleanza Atlantica con la partecipazione di Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada e dei Paesi che si sentono minacciati dall'aggressività militare della Russia. Questo Centro permetterebbe alla NATO di adottare decisioni rapide ed immediate in caso di attacco da parte della Russia ad un Paese dell'Alleanza Atlantica, possibilità tutt'affatto che remota.

Per quanto riguarda l'Unione Europea, Pieklo ha invitato Bruxelles ad adottare una strategia lungimirante nel Mar Nero aprendo le proprie porte alla Turchia, l'unica potenza militare, peraltro membro della NATO, in grado di tenere testa all'esercito della Russia per qualità e preparazione del suo esercito.

"La proposta di un Esercito Unico Europeo avanzata da Jean Claude Juncker [Il Presidente della Commissione Europea, M.C.] è insignificante, in quanto l'Unione Europea non è in grado di costituire una propria forza armata. I Leader dell'UE, sopratutto di Germania e Francia, devono comprendere che, al giorno d'oggi, solo la NATO può garantire la sicurezza della Comunità Trans Atlantica e, più in generale, il rispetto della Democrazia e della Libertà nel Mondo".

Il bisogno di una nuova Intermares

A testimonianza del suo moderato ottimismo, Pieklo ha sottolineato come la situazione attuale non debba essere considerata come un nuovo 1939, con la Russia di Putin impegnata in annessioni territoriali così come la Germania nazista di Hitler alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale. Al contrario, secondo il Direttore della PAUCI, la situazione attuale ricorda molto il 1920, quando l'Armata Rossa, convinta di estendere il comunismo con l'uso delle armi fino a Parigi, è stata fermata dalla Polonia di Jozef Pilsudski.

"Polonia, Lituania, Romania ed altri Paesi dell'Europa Centrale hanno sensibilmente incrementato le uscite di bilancio per la difesa -ha illustrato Pieklo- Questo ricorda molto l'Intermares, un disegno politico di Pilsudski teso a creare una stretta alleanza tra i Paesi europei dal Baltico al Mar Nero per arrestare l'avanzata militare aggressiva della Russia. Credo che i tempi siano maturi affinché, oggi, in seno alla NATO e all'Unione Europea, Polonia, Estonia, Lettonia, Lituania e Romania uniscano le loro forze in una nuova Intermares per difendersi da Putin" ha continuato il Direttore della PAUCI.

Oltre che per quanto riguarda la NATO e la reattività che alcuni Paesi dell'Europa Centro Orientale potrebbero avere, il moderato ottimismo di Pieklo è motivato anche da quanto accade negli Stati Uniti d'America, dove la politica morbida del Presidente Barack Obama è controbilanciata da un Congresso che, in maniera bipartisan, sostiene la necessità di una risposta ferma e risoluta alla Russia di Putin.

Perché gli italiani devono leggere Snyder 

Inoltre, sempre secondo Pieklo, alcuni Paesi dell'Unione Europea che, in passato, si sono contraddistinti, e per certi versi si stanno ancora contraddistinguendo, per una posizione apertamente filorussa possono invece costituire una forte opposizione alla Russia.

In primis, Pieklo ha espresso un parere positivo in merito al Cancelliere tedesco, Angela Merkel, diventata aperta sostenitrice della sanzioni alla Russia dopo essere stata offesa da Putin per ben due volte, durante il Vertice di Milano -quando Putin ha tardato all'incontro con la Merkel impegnato a fare festa in Serbia- e durante le trattative di Pace Minsk 2 -durante le quali il Presidente russo non ha accolto alcun invito alla risoluzione del conflitto avanzato dal Cancelliere tedesco.

Anche per quanto riguarda la Grecia, Pieklo ha invitato a non considerare la retorica filorussa del Premier greco, Alexis Tsipras, ma a tenere conto del fatto che, senza il sostegno economico e la pazienza della Germania, Atene non è in grado di risolvere l'annoso problema delle sue finanze.

"La Francia, dove sia i popolari che i socialisti sono marcatamente filorussi, è invece un esempio di Paese troppo vicino a Mosca, così come l'Italia -ha dichiarato Pieklo. In particolare, il Premier italiano Matteo Renzi ha dimostrato scarso coraggio quando, durante una recente visita a Mosca, ha dimenticato di ricordare a Putin della detenzione della pilota ucraina Nadia Savchenko e, più in generale, delle ripetute violazioni dei Diritti Umani in Russia" ha aggiunto Pieklo.

Proprio a proposito dell'Italia, Pieklo ha consigliato agli italiani di riflettere sul loro tradizionale disinteresse nei confronti dell'Europa Centro Orientale, e, per questo, ha consigliato la lettura di "Terre di Sangue", il saggio storico di Timothy Snyder.

"Snyder ben racconta le violazioni della dignità umana perpetrate dal sodalizio tra la Germania nazista e la Russia sovietica in Polonia prima e durante la Seconda Guerra Mondiale -ha dichiarato Pieklo- Leggendo questo libro, gli italiani possono riflettere se sia opportuno schierarsi in favore della democrazia e della libertà oppure a fianco di Putin, così come, durante i fatti narrati in "Terre di Sangue", gli italiani erano alleati di Hitler" ha sottolineato Pieklo.

Matteo Cazzulani

Analista di politica dell'Europa Centro Orientale

 

 

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