Venerdì, 03 maggio 2024 - ore 04.56

L’allarme siccità è già alle porte del nord Italia

Anbi:''Urgente l’attivazione dei tavoli di concertazione per identificare le necessarie compatibilità fra i molteplici interessi gravanti sulla risorsa acqua''

| Scritto da Redazione
L’allarme siccità è già alle porte del nord Italia

Settimana dopo settimana, nonostante la stagione invernale, sale l’allarme siccità nel Paese e soprattutto al nord, come mostrano i dati messi insieme dai Consorzi di bonifica nell’ultimo Osservatorio Anbi sulle risorse idriche.

Al nord tutti i fiumi sono in sofferenza (unica eccezione la Dora Baltea in Valle d’Aosta) e le portate  del Po sono in ulteriore calo, scendendo a livelli da estate piena: nel siccitoso 2021, simili fluenze (a Pontelagoscuro: 790,3 metri cubi al secondo; l’anno scorso erano mc./sec. 1829,8 e la media del periodo è mc./sec. 1252) si sono avute a fine giugno, mentre l’anno prima si registrarono a metà luglio.

E del resto anche il livello dei grandi laghi del nord resta abbondantemente sotto la media, con l’eccezione del Garda.

«La situazione, che settimana dopo settimana si sta disegnando soprattutto nell’Italia settentrionale, ci porta a chiedere l’urgente attivazione dei tavoli di concertazione per identificare, nel rispetto delle priorità normative, le necessarie compatibilità fra i molteplici interessi gravanti sulla risorsa acqua», dichiara il presidente Anbi Francesco Vincenzi.

Una situazione che desta particolare apprensione nel mondo dell’agricoltura, dato che più del 50% del volume d’acqua complessivamente utilizzato in Italia è destinato all’irrigazione.

Come osservano da Coldiretti, la più grande associazione d’agricoltori d’Italia, a preoccupare è anche lo scarso potenziale idrico stoccato sotto forma di neve nell`arco alpino ed appenninico ed il cui valore, soprattutto nella parte lombarda e piemontese, registra un -58%.

«Una situazione che mette a rischio le coltivazioni che – sottolinea la Coldiretti – avranno bisogno di acqua per crescere al risveglio vegetativo favorito da un inverno mite. Nelle campagne infatti le mimose sono fiorite in grande anticipo da nord a sud del Paese sul tradizionale appuntamento della Festa della donna dell’8 marzo ma il caldo ha provocato il “risveglio” anticipato della natura con i mandorli che sono già fioriti in Sicilia e le coltivazioni più vulnerabili ai danni provocati dall’annunciato ritorno del maltempo con repentine ondate di gelo notturno».

La motivazione di fondo di questo trend siccitoso non è difficile da ritrovare: «I cambiamenti climatici hanno modificato soprattutto la distribuzione sia stagionale che geografica delle precipitazioni anche se l’Italia – spiega la Coldiretti – resta un Paese piovoso con circa 300 miliardi di metri cubi d’acqua che cadono annualmente dei quali purtroppo appena l’11% viene trattenuto.

Per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie è stato elaborato e proposto insieme ad Anbi un progetto concreto immediatamente cantierabile nel Pnrr un intervento strutturale reso necessario dai cambiamenti climatici caratterizzati dall’alternarsi di precipitazioni violente a lunghi periodi di assenza di acqua, lungo tutto il territorio nazionale. Il progetto – conclude la Coldiretti – prevede la realizzazione di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presenti, progettualità già avviata e da avviarsi con procedure autorizzative non complesse, in modo da instradare velocemente il progetto e ottimizzare i risultati finali. L’idea è di “costruire” senza uso di cemento per ridurre l’impatto l’ambientale laghetti in equilibrio con i territori».

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