Martedì, 23 aprile 2024 - ore 11.31

La bellezza del gesto.

| Scritto da Redazione
La bellezza del gesto.

L’Opera galleggiante Festival presenta
sabato 31 agosto - ore 21.00
Sabbioneta (Mn), Teatro all’Antica
La bellezza del gesto
“Certe cose si possono dire con le parole, altre con i movimenti. Ci sono anche dei momenti in cui si rimane senza parole, completamente perduti e disorientati, non si sa più cosa fare.

A questo punto comincia la danza” Pina Bausch
Una ricognizione per dare visibilità e mobilità a giovani danzatori/coreografi, per promuovere la danza d’autore italiana di recente formazione e per evidenziare forme di danza generate da un forte stimolo personale alla ricerca

NICOLA GALLI

O | proiezione dell'architettura ossea

azione e creazione Nicola Galli | progetto mdv

coproduzione  UrbanicaFestival, Teatro Julio Cortazar

creazione scelta per la lista Anticorpi eXplo 2012

Superficie vertebrale, rettilineo, salita e discesa.

Continua transizione tra due punti, arco di congiunzione.

Pudico scricchiolio osseo, liquido sinoviale compresso.

Massima estensione e flessione articolare, finecorsa. Condizionamento operante fisico: minor superficie occupata - massima concentrazione proiettata, riorganizzazione dell'architettura portante.

Tracciato di presenza permanente, postuma. Codice morse.

Approssimazione grafica del suolo attraversato.

16m² di superficie plastica :: 165.600 ~ sfere :: 32 ~ dm³ d'aria ermeticamente racchiusa.

O | proiezione dell'architettura ossea si inserisce nel trittico endoscheletrico parte del progetto MDV | studio sulla liquidità e la presenza assieme all'installazione corporea prime visioni sottocutanee e all'installazione OSSO.

Prendendo due ipotetiche coordinate A e B di una traiettoria, lo spazio di transizione che intercorre tra questi due punti viene condensato in un modulo quadrato in potenza ∞ liquefacendo la naturale temporalità del corpo.

Il quadrato, dallo studio sulla proporzione umana allo sviluppo naturale della spirale logaritmica, viene interpretato nella sua semplicità: una figura statica e dinamica caratterizzata dalla ripetizione di quattro lati eguali e quattro angoli uguali.

Il performer su una piattaforma quadrangolare stratifica porzioni di movimento articolare trasverso osservando l'organizzazione grafica dei segmenti delle differenti diartrosi. Tale organizzazione viene interpretata attraverso la teoria dei grafi come insieme di nodi sovrapponibili e archi orientati creando diverse strutture fortemente connesse o instabili. La superficie, ricoperta di pluriball, viene quindi segnata dal continuo passaggio e volume proiettato al suolo accumulando e sovrapponendo i singoli piani tomografici.

Il residuo grafico/sonoro lasciato dall'azione accelera la visione temporalmente liquida della struttura articolare interna del corpo.

Nicola Galli esordisce come ginnasta agonista e studia dal 2004 i linguaggi dell'arte scenica, teatro fisico, teatro per gli Spazi Aperti, danza contemporanea presso il Teatro Nucleo di Ferrara. Studia Comunicazione pubblica delle culture e delle arti presso la facoltà di Lettere e Filosofia di Ferrara. Ha frequentato seminari di danza rinascimentale, hip hop, modern-jazz, contemporanea, tecnica dei tamburi giapponesi, body percussion e segue regolarmente stage di riequilibrio muscolare Metodo Monari. Cura la ricerca "MDV | studio sulla liquidità e la presenza" spaziando tra arti visive, performative, fotografia e video. Dal 2010 è membro di CollettivO CineticO diretto da Francesca Pennini.

CLAUDIA CALDARANO

DialogoTonìe

ideazione/interpretazione/musiche Claudia Caldarano

con il sostegno di Aldes e Centro Artistico Il Grattacielo

semifinalista al Premio Giovani Danz’Autori Puglia 2012, vince premio Artu 2012

Come fare in modo che l'assente rimanga? Come r-esistere nonostante la perdita?

“Ciò che non può essere il mio presente è sul punto di realizzarsi”

Come fare in modo che l'assente rimanga? Come r-esistere nonostante la perdita?

“Ciò che non può essere il mio presente è sul punto di realizzarsi”

Il sapere della morte è il contenuto e la condizione di ogni sapere. Così l'uomo entra nel tempo, ha tempo, ha uno spazio definito di vita, diviene foglio bianco e desidera. Ed è proprio nel mancamento del suo possibile che si esprime, che tende verso. Desiderio è quindi essere a mancare.

DialogoTonìe è un discorso sull'indicibile, è traccia di un silenzio vibrante. La partenza è il desiderio di  riempire il vuoto di quel respiro, di quei segni – gesti, suoni, parole – mancati e che mancano alla  comprensione. É lo spazio in cui tornano sospiri, grida, soffi, lamenti, discorsi lontani e più ricorrenti,  oscillando dall'intuizione al ricordo, si alternano, si sovrappongono, condizionano e unificano. “Dialogo” con mio padre. Cerco di richiamare il mondo assente alla memoria fisica. Imito e trasformo i gesti, i  suoni e le parole mancanti. Traduco questo vuoto in una mappatura di segni. Segni che evocano le  circostanze, le situazioni in cui il mio corpo si è trovato di riflesso a quello “offeso” di mio padre. Se io sono io e tu sei tu allora noi che cosa siamo? Niente (nessun ente). La parola “noi” esprime l'idea di insieme, ma il gioco linguistico evidenzia un paradosso: l'unità di “io” e “tu”  non è possibile. Il dialogo è questa tensione all'unità senza soluzione.

Claudia Caldarano si è diplomata in recitazione alla scuola civica d'arte Drammatica Paolo Grassi nel 2010. E' selezionata per il progetto Biennale College 2013 con il coreografo Arkadi Zaides. Si è approcciata a diverse tecniche vocali, recitative e coreutiche tra le quali Lichtenberger,  realismo metodo Stanislavsky e Michail Cechov, Contact improvisation, Laban, Cunningham, Release, Vaganova. Importanti per la professione gli incontri con D. Manfredini, M. Schmidt, M. Scifo, Catherine Jauniaux, M.Van Hoecke e M.Consagra. Ha lavorato in improvvisazione con Co.Blu in LIMERICKS e in FUSIONI Improv.fest con  special guest Julyen Hamilton. Ha lavorato come interprete con Aldes (Carne Trita), Aia  Taumastica (The Void), R. Maliach (Miracolo), A. Zamir (THE HEAD). Dal 2013 è Autrice Aldes. Compone big babol per 3x3=1 ACCIDENTI omaggio a John  Cage, Waiting for, Zap, ANTI-PASTO, REMEMBER ME, DIALOGO, DIALOGOTONìE,  ESSERE. Con I suoi lavori è stata semifinalista al Premio Scenario 2013, al Premio Giovani  Danz'Autori Puglia e al Premio GD’A Emilia Romagna 2012. E' stata finalista al Premio NUOVE SENSIBILITA' 2010 e al premio Nino De Reliquis. Ha vinto il Premio Artu, il Premio Salicedoro, il Premio Mosaico Danza Inside/Off 2012, il Premio YOUNG STATION 2011. È stata supportata da Network Anticorpi XL, Centro Artistico Il Grattacielo, Takla  Improvising Group e invitata a DaTo, Festival Inequilibrio, Festival Corpi Urbani, Festival Interferenze, Dinamiche Scomposte.

CLAUDIA CATARZI

Qui, ora

di e con Claudia Catarzi

produzione Company Blu

con il sostegno di Inteatro / Polverigi, Fondazione Teatro Metastasio Stabile della Toscana,

Centro Artistico il Grattacielo

Qui, ora. Ho tolto tutto, messo tutto da parte. Non ho chiesto sostegno ad idee creative  e fantasiose di realtà altre da quelle esistenti. Ho cercato di riportare tutto all'essenziale, al minimo indispensabile necessario per partire. Ho trovato un  corpo, il mio, il mezzo che mi ritrovo, e di fondo il più adatto per questo  viaggio. La voglia di parlare delle mie idee certo, del mio modo di essere, ma non di  quello che risiede negli scomparti consci del mio cervello, quotidianamente  interrogati e razionalmente preposti a catalogare verità più o meno valide. La  voglia di parlare con una parte alla quale si ha accesso troppo di rado, che esiste in ciascuno di noi ma che ha pochi spazi dove poter essere chiamata in causa. Mi troverei ora a doverla definire "istinto", "natura primordiale", ma non credo  esista una parola che raccolga in sé il senso di cui parlo. Forse "risposta di adattamento" in un senso propositivo, "dialogo naturale" con le informazioni recepite dall'ambiente. Mi sono proposta di interrogare quella parte animale del nostro essere che si accende con gli stimoli. Mi sono immersa in una condizione che si lega direi solo a quell'intelligenza istintiva -mia compagna di viaggio da sempre- e quasi per niente alla razionalità. In sostanza mi sono fatta carta bianca e ho lasciato che il movente nascesse da fuori, in particolare dalla musica, nonché dai suoni, dai rumori, per arrivare al silenzio - con la concessione di chiamare tale una parvenza di questo. Mi sono chiesta di non fare ma di reagire, di lasciare emergere, di inibirmi dall'azione intenzionale, e così in tutto il pezzo mi sono ritrovata solo a pensare di procedere in avanti, come in un percorso già assegnato del quale però è stata scritta solo la sua forma apparente, il suo involucro, la sua particolare connotazione. E' toccato al tentativo di farne esperienza poi, trovare il proprio modo di intraprenderlo, per ogni diverso tipo di strada scoprire quale modalità prende forma per affrontarla. Davanti all'evenienza, trovarsi a interpretare il "momento", un po' come un conquistatore. (Oppure al contrario sapersi far lasciare in disordine). Voglio che tutto ciò che è stimolo sonoro sia la mia suggestione per danzare, e voglio che le orecchie di un pubblico ascoltino indisturbate la stessa cosa, perfino la storia raccontata da Johnny Cash, con le sue parole che conducono altrove, mentre, "dalla stessa stanza", gli occhi guardano una danza che di esplicito in sé non porta niente. Solo alla fine, guardando indietro, riconosco la mia esperienza.

Claudia Catarzi inizia la sua carriera con l’Ensemble di Micha Van Hoecke. Lavora quindi con coreografi e compagnie quali Dorky Park/ Constanza Macras (Berlino), Compagnia Virgilio Sieni, Aldes/ Roberto Castello, Company Blu/ A. Certini e C. Zerbey, En-knap group/ Iztok Kovač (Ljubljana), Làszlò Hudi (J.Nadj- Budapest), Ambra Senatore e tra gli altri a progetti di Michal Mualem (Sasha Waltz & Guests- Italia, Israele, Germania) e Yasmeen Godder (Tel Aviv). Nel 2009 è ospite della compagnia Batsheva Dance Company di Ohad Naharin (Israele). Lavora poi a progetti personali tra cui Arrivò senza colore, co-produzione Sosta Palmizi; Un giorno, finalista al "Premio Equilibrio 2010”; Qui, ora, con il sostegno di “Contemporanea Festival / Teatro Metastasio Stabile della Toscana”,“Inteatro”/ Polverigi, vincitore dei premi “Emergenze! / Fabbrica Europa 2013” e “Corto in Danza”. Recentemente ha lavorato per un cortometraggio di Peter Greenaway e da settembre farà parte del progetto al museo ZKM diretto da Sasha Waltz (Karlsruhe).

Prossimo appuntamento:

venerdì 06 settembre, 21.00 – San Martino dell’Argine (Mn),

Chiesa Castello

Pasticceri -  Compagnia Abbiati - Capuano

Direzione Artistica Giuseppe Romanetti

www.terredacquafestival.it - info@terredacquafestival.it

22/08/2013

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