Venerdì, 19 aprile 2024 - ore 20.46

La miseria vive con noi

| Scritto da Redazione
La miseria vive con noi

La miseria è sul nostro pianerottolo. La crisi e l’attuale modello di sviluppo ( che distribuisce male la ricchezza) porta alcune categorie sociali ad una ulteriore emarginazione fino alla miseria ed a vivere di molti stenti.
Una conoscente, che abita in un palazzo del centro città, ha scoperto che la miseria è sul suo pianerottolo.
Ecco la fotografia della situazione.
Due donne italiane , la madre ultra 70 enne e la figlia sulla quarantina, vivono in  una piccola casa che costa appena circa 400 euro al mese. Una bella soluzione, al piano rialzato, in un palazzo del centro e quindi con tutte le comodità a portata di “ piede”.
Sono venute ad abitare li da pochi mesi e quindi il condominio cerca di conoscerle e di stabilire relazioni.
Le donne sono diffidenti e chiuse. Ma a seguito di una “ divergenza” si apre la comunicazione.
Via via il quadro si compone e si scopre una situazione a dir poco drammatica.
La madre è anziana e cardiopatica. La figlia, anch’essa ammalata, è disoccupata ed è in attesa del riconoscimento di invalidità
Da mesi queste due donne vivono al freddo ed al buio..
Alla sera accendono delle candele ed in casa, al freddo e senza acqua calda , consumano pasti freddi donati da qualche  ente caritatevole. Mancando l’energia  elettrica le due donne  vivono senza la possibilità di ascoltare la radio e vedere la televisione che come si sa in alcune situazioni  sono anche una terapia.
Le persone del condominio si interrogano e cercano di capire come mai non abbiamo attivato la luce ed il metano.

Le due donne sono schive ma alla fine si confidano.
Hanno un debito con l’AEM di almeno 800 euro e quindi l’azienda non fornisce né metano né luce finché non saldano il debito. Solo l’acqua, fredda, viene comunque garantita.

Ma che reddito hanno queste donne? Alla fine esce che “vivono” solo con la pensione della vecchia madre che non supera le 600 euro al mese.
I conti sono presto fatti: rimangono solo 200 euro per tutto il resto.
Sembra che non abbiamo altri parenti o che siano state “ abbandonate”.
Sicuramente un situazione molto difficile . Non è certo se si siamo rivolte ai servizi sociali quello che è certo è che l’AEM , per sue regole aziendali, non ha più garantito la fornitura di metano e luce finché non viene saldato il debito.
Nessuno da la colpa di questa situazione all’AEM. L’azienda fa quello che deve fare.
Nessuno da la colpa ai servizi sociali che magari non conoscono nemmeno il caso.
Resta il fatto che due donne, sicuramente in grande stato di disagio, sono ai margini della società, vivono al freddo e di sola carità alimentare.

Quanti sono i casi “ invisibili” a Cremona? Come si può reagire? Come si può intervenire?

La riflessione, alla luce del sole che deve essere compiuta, è se la società può permettersi che esistano queste situazione.
Non sono un pessimista di natura ma quello che vedo e che sento mi porta a dire che questi “ poveri invisibili” non sono pochi. Si nascondono, forse per dignità, forse per paura, chissà per che  cosa ma è così.

Che possiamo fare? Riflettiamo ed agiamo.

Gian Carlo Storti
storti@welfareitalia.it

Nota Bene. Per ovvi motivi mantengo la riservatezza  sulle persone. Ovviamente sono in grado di fornire ai servizi sociali le informazioni necessarie.

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