Martedì, 16 aprile 2024 - ore 20.15

LA PROVINCIA DI CREMONA AL TERZO POSTO PER MORTI IN INCIDENTI

CODACONS: I DATI SONO ALLARMANTI, QUANTI DI QUESTI INCIDENTI SONO DOVUTI ALL’ALTA VELOCITA’ NEI CENTRI URBANI E SAREBBERO FACILMENTE EVITABILI? SECONDO NOI MOLTISSIMI.

| Scritto da Redazione
LA PROVINCIA DI CREMONA AL TERZO POSTO PER MORTI IN INCIDENTI

CREMA: LA PROVINCIA OCCUPA IL TERZO POSTO IN LOMBARDIA PER

INCIDENTALITA’ STRADALE.



CODACONS: I DATI SONO ALLARMANTI, QUANTI DI QUESTI INCIDENTI SONO

DOVUTI

ALL’ALTA VELOCITA’ NEI CENTRI URBANI E SAREBBERO FACILMENTE

EVITABILI? SECONDO NOI MOLTISSIMI.

 

Crema: La provincia di Cremona è al terzo posto in Lombardia per

mortalità e gravità degli incidenti stradali secondo un recente

dossier realizzato dal Centro di Monitoraggio della sicurezza stradale

di Regione Lombardia. Gli incidenti ammontano, nell’ultimo anno, a 714

di cui 22 mortali. Hanno provocato in totale 985 feriti, per un indice

di mortalità pari a 3,1 e uno di lesività pari a 138. Si tratta del

terzo dato peggiore dopo quello di Mantova e Lodi. Emerge tuttavia, un

fondo di positività, dato che i sinistri verificatisi nell’ultimo

decennio si siano dimezzati secondo le statistiche che riguardano

capoluogo e provincia.



 



Codacons: “_C’è ancora molta strada da fare, soprattutto se si far

riferimento alla percentuale di sinistri che vedono coinvolti pedoni

nei

centri urbani dove l’alta velocità continua ad essere la principale

causa di sinistrosità. Basterebbe introdurre, sul modello di quanto

accade in molte città europee, il limite di 30 km/h nei centri urbani.

Rilanciamo questa proposta per la città di Crema. Per informazioni sul

tema, segnalazioni e per ricevere assistenza legale contattare il

Codacons all’indirizzo codacons.cremona@gmail.com o al recapito

347.9619322_”. 

Secondo altri giornali invece , in provincia di Cremona il numero di persone decedute a causa di incidenti stradali si è più che dimezzato. Il raffronto viene fatto analizzando i dati degli ultimi due decenni: dal 2001 al 2010 e dal 2011 al 2020: il segno è un meno 54%. In termini assoluti: 258 le persone che hanno perso la vita sulla strada nel secondo decennio, contro le 565 del primo. Il dato emerge da uno studio diffuso dall’assessore regionale alla Sicurezza, all’Immigrazione e alla Polizia locale, Riccardo De Corato, durante il webinar «La sicurezza stradale nella mobilità post pandemia» organizzato dalla direzione sicurezza di Regione Lombardia, Polis Lombardia, Areu e Università di Brescia.



Il primo commento è del comandante provinciale della Polizia Stradale Federica Deledda: «Sono estremante contenta. È anche il frutto del lavoro che facciamo ogni giorno. Non solo dell’attività di controllo che svolgiamo, ma anche di prevenzione. Una inversione di tendenza così incisiva vuol dire che si è lavorato bene. Certo, va detto che sono migliorate anche le infrastrutture. L’asfalto drenante, per esempio, l’illuminazione, e le dettagliate previsioni meteo, che aiutano. Questo dato è il premio migliore che ci portiamo a casa. Da oggi in poi, quando faremo prevenzione anche nelle scuole, potremo dire quante persone sono state salvate». Da aggiungere che il dato è riferibile anche alla città capoluogo della provincia: a Cremona il numero di vittime (fatte le proporzioni) è più che dimezzato.

 

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