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La risposta dell’Iran all’UPR promette male per i baha’i

La triste realtà è che l’Iran ha rifiutato di accettare molte delle raccomandazioni presentate dalla comunità

| Scritto da Redazione
La risposta dell’Iran all’UPR promette male per i baha’i

Ginevra, 19 marzo 2015, (BWNS) — Che l’Iran abbia accettato, in modo limitato e condizionato, solo due delle dieci raccomandazioni che gli altri governi le hanno presentato quanto alle persecuzioni dei baha’i suggerisce che non ci saranno cambiamenti significativi nella politica del governo, una brutta prospettiva per i diritti umani in Iran.

«La triste realtà è che l’Iran ha rifiutato di accettare molte delle raccomandazioni presentate dalla comunità internazionale che il governo smetta di discriminare i baha’i e ha offerto al Consiglio per i diritti umani solo concessioni nominali sul tema», ha detto Diane Ala’i, rappresentante della Baha’i International Community a Ginevra.

La signora Ala’i ha osservato che l’Iran ha accettato solo parzialmente due raccomandazioni che menzionano i baha’i nella sua risposta alla Revisione periodica universale di ottobre e ha totalmente respinto le altre otto.

«In ottobre alcuni governi avevano offerto raccomandazioni forti e significative su come l’Iran avrebbe potuto smettere di perseguitare i baha’i, ma l’Iran ne ha accettate solo due con certi limiti e condizioni e ha respinto tutte le altre.

«Basandoci su questo fatto e sul fatto che l’Iran non ha rispettato le raccomandazioni presentate nell’UPR del 2010, dubitiamo che nel prossimo futuro ci possano essere miglioramenti per i baha’i, che sono perseguitati in Iran unicamente per le loro convinzioni religiose», ha detto la signora Ala’i.

In un comunicato che ha letto oggi al Consiglio, la signora Ala’i ha osservato che durante l’UPR di ottobre «il signor Javad Larijani, capo della delegazione che ha redatto la Carta dei diritti della cittadinanza, ha affermato che i baha’i rientrano «nel cosiddetto contratto di cittadinanza» e «godono degli stessi privilegi di cui godono tutti i cittadini iraniani» e che hanno «professori e studenti nelle università».

«Ma di recente l’ayatollah Bojnourdi, uno di coloro che hanno redatto la Carta dei diritti della cittadinanza, ha detto pubblicamente: “Non abbiamo mai detto che i baha’i hanno diritto agli studi, i baha’i non hanno nemmeno i diritti della cittadinanza».

«Questa è la triste realtà in Iran», la signora Ala’i ha detto al Consiglio.

La signora Alai ha espresso la speranza che l’Iran, il quale desidera dimostrare al mondo il proprio rispetto, ripetutamente affermato, della Revisione periodica universale, incominci dal semplice provvedimento di dare ai baha’i libero accesso agli studi superiori, cosa che sarebbe in linea con le due raccomandazione che ha parzialmente accettato.

Le raccomandazioni accettate dall’Iran e quelle respinte

Durante la sessione formale dell’UPR dell’Iran in ottobre, altri governi hanno presentato 291 raccomandazioni su come l’Iran potrebbe migliorare la situazione dei diritti umani. Nella sessione del 19 marzo l’Iran ne ha accettate 130. Ne ha accettate con riserva 59 e ne ha respinte 102. Di quelle che menzionano specificamente i baha’i due (del Cile e della Repubblica Ceca) sono state accettate con riserva. Esse sono:

138.111. Adottare provvedimenti per impedire ogni forma di discriminazione contro le donne e le ragazze e, in particolare, permettere ai membri della comunità baha’i e di altre minoranze religiose l’accesso agli studi superiori (Cile).

138.131. Rivedere la legislazione e la politica per assicurare la libertà di religione alle persone che appartengono alle minoranze religiose, come i baha’i, e la protezione degli altri diritti umani senza discriminazioni (Repubblica Ceca).

L’Iran le ha accettate con riserva, specificando che «la piena applicazione di alcune di queste raccomandazioni confligge con la nostra costituzione, con alcune leggi fondamentali e con i valori islamici» e che «la procedura necessaria per correggere le attuali leggi richiede tempo e lunghe discussioni fra le differenti parti costituenti del sistema legislativo».

Le otto raccomandazioni che menzionano i baha’i e che sono state respinte sono le seguenti:

138.125. Mettere fine agli atti di repressione contro le minoranze etniche e religiose, in particolare i baha’i, e prendere provvedimenti efficaci per mettere fine alle politiche discriminatorie contro di loro (Lussemburgo).

138.126. Eliminare le discriminazioni contro le minoranze religiose come i baha’i e offrire a queste comunità una migliore protezione legale (Sierra Leone).

138.128. Prendere provvedimenti per impedire la discriminazione nella legge e nella pratica contro le minoranze etniche e religiose, come la detenzione arbitraria e l’esclusione dagli studi superiori e dagli impieghi governativi, nonché l’interferenza del governo nell’impiego privato, contro le persone che appartengono alla comunità baha’i (Svezia).

138.129. Cessare ogni discriminazione contro i membri delle minoranze etniche e religiose, come i baha’i, i dervisci, i cristiani, gli arabi ahwaziti, i baluci e i curdi, e assicurare il rispetto della libertà di religione (Australia).

138.130. Cessare le discriminazioni nella legge e nella pratica contro tutte le minoranze etniche e religiose, come i baha’i, i sufi, i curdi e gli arabi sunniti e assicurare la piena protezione dei loro diritti (Austria).

138.132. Porre fine alla discriminazione e alla repressione contro le persone a causa dell’affiliazione etnica e religiosa, come i bahai, i curdi, gli ahwaziti e i cristiani (Francia).

138.133. Porre fine alla discriminazione nella legge e nella pratica contro le minoranze etniche e religiose, come la comunità baha’i (Lituania).

138.134. Prendere provvedimenti per impedire la discriminazione e l’incitamento all’odio contro i baha’i o altre minoranze religiose, anche se non sono ufficialmente riconosciute (Messico).

Per leggere online l’articolo in inglese, vedere le foto e accedere ai link si vada a: http://news.bahai.org/story/1045

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