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La scomparsa di Frei Rovílio Costa, cremonese

| Scritto da Redazione
La scomparsa di Frei Rovílio Costa, cremonese

La scomparsa di Frei Rovílio Costa, storico dell'emigrazione di origine
cremonese.
Questi i titoli del giornale "Zero Hora" che annunciano la morte di Fra'
Rovilio Costa. " Amigos de Frei Rovílio lamentam sua morte. É uma grande
perda, de um intelectual, grande e talentosíssimo editor. Morreu neste
sábado em Porto Alegre o Frei Rovílio Costa, 74 anos. Ele se destacou como
editor, escritor e professor. O velório começou às 14h deste sábado no
Convento dos Capuchinhos (Rua Paulino Chaves, 291, Bairro Santo Antônio). Os
momentos finais da cerimônia de enterro de frei Rovílio Costa foram marcados
por aplausos. O trajeto de cem metros entre a igreja Santo Antônio e a
Capela Memorial dos Freis Capuchinhos foi entoado por homenagens. O corpo de
frei Rovílio foi enterrado às 11h25min."

Ho avuto modo di conoscerlo nel viaggio fatto in Brasile nel gennaio scorso,
ed ora leggendo la notizia della sua morte sono rimasto profondamente
addolorato. Con la morte di Fra Rovilio Costa scompare uno dei pilastri
della storia dell'emigrazione in Brasile. Una fonte inesauribile che nel
corso degli anni ha arricchito con le sue pubblicazioni le conoscenze sui
popoli che emigrando hanno dato vita all'odierno Brasile. Un ricercatore
serio e profondo al servizio della conoscenza e della fede. Si perchè
Rovilio Costa oltre che essere un prestigioso ricercatore era un frate
cappuccino.
Frei Rovilio Costa era nato a Veranopolis, Rio Grande do Sul nel 1934,
Francescano cappuccino, sacerdote dal 1960, dal 1968 risiede a Porto Alegre
dove è stato Professore nella Facoltà di Educazione nell'Università Federale
Di Rio Grande do Sul. Membro del Consiglio di Stato della cultura libero
docente in Antropologia Culturale. Ha creato nel 1973 la collana editoriale
EST. Cittadino onorario di numerose città e membro di prestigiosi istituti
letterari e culturali. Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica
Italiana .

Pietro Liberati


Nel febbraio scorso una delegazione dell'AMM incontrò Padre Rovilio
Costa,mantovano-cremonese.


Una mattinata di sole splendida dopo aver attraversato tutta la città
arriviamo in un viale non molto grande in leggera salita, con alberelli
stracolmi di fiori e foglie. Ad accoglierci Marilene Dorneles,
collaboratrice e nipote di fra' Rovilio che ci accompagna verso l'ingresso.
Apre la porta e ci invita a salire in un'altro mondo ...
Una scala poco illuminata porta ai piani superiori, è occupata per i due
terzi da libri, tra il profumo della carta che solo le biblioteche hanno,
saliamo in fila indiana in questo spazio angusto La libreria trattendo il
respiro per timore di vedere le pile di libri accatastate fino alla volta,
rovinarci addosso. Al piano superiore, stesso spettacolo, una sala di
cospicue dimensioni occupata all'ottanta per cento di libri di tutte le
dimensioni e foggie, con copertine colorate, a volte anonime, altre
sgargianti, volumi e volumi accatastati secondo un disordine logico che solo
chi gestisce questa libreria conosce. Fra' Rovilio Costa ci accoglie
salutandoci nel suo taliano che conquista. Alto, slanciato, affabile con uno
sguardo indagatore, dopo i convenevoli di rito sollecitato dal presidente
Marconcini ci racconta della sua famiglia. Suo padre era di origine
cremonese-mantovano dato che proveniva da una frazione sitauata a cavallo
tra le due provincie, mentre la mamma era d'origine trevisana. Ci dice anche
senza mezzi termini l'accoglienza non proprio amichevole avuta mentre
cercava documenti e informazioni dei suoi antenati nella zona a confine tra
Mantova e Cremona. Parla sciolto a volte si ferma come a soppesare le
parole. A volte mentre parla inserisce aneddoti e battute a volte pungenti a
volte scherzose per poi riprendere seriamente il filo logico del discorso.
Ci racconta che durante il suo apostolato, fin da giovanissimo ha iniziato a
raccogliere i fatti, le storie, i nomi che gli anziani erano soliti
ricordare, appunti presi e poi sviluppati che non trovavano però mai un
editore disposto a pubblicarli. Da questo inizio incerto, seguito da studi,
approfondimenti e ricerche è nata la sua conoscenza che unita ad un'arguzia
intellettiva gli ha permesso di creare l'impresa editoriale EST che ha oggi
all'attivo quasi 3000 titoli, in gran parte legati alle vicende
dell'emigrazione ed è il maggiore editore dello Stato. Un patrimonio di
conoscenza non indifferente che grazie all'opera di fra' Rovilio è venuto
alla luce ed è disponibile per coloro che cercano le proprie origini. Non
solo italiani, che qui in Rio Grande do Sul sono la maggioranza, ma anche
tedeschi, polacchi, russi e altre etnie di minor consistenza numerica sono
comprese nei testi, senza nessuna preclusione. Il progetto che fra' Rovilio
con l'editoriale EST si è prefisso è quello di pubblicare i dati di tutte le
etnie presenti nello Stato e in tutto il Brasile. libriBasta sfogliare un
libro preso a caso per comprenderne l'importanza, nomi, provenienza,
tipologia e qualsiasi altra notizia utile a ripercorrere a ritroso la storia
degli abitanti di quelli che all'inizio erano semplici agglomerati di case e
che oggi sono città. La stragrande maggioranza delle prefetture (comuni)
dello Stato ha un libro sulle proprie origini, sui pionieri che hanno
iniziato, vissuto, e sviluppato quella comunità e tutto questo è stato
possibile grazie all'esempio e all'infaticabile opera di ricerca di fra'
Rovilio Costa.
Sempre sollecitato da Marconcini ci fornisce a memoria alcuni dati sulla
presenza italiana in Brasile ci avverte che sono abbastanza reali anche se
in qualche caso le stime ufficiali non concordano, conoscendo il suo operato
non abbiamo dubbi! Dunque a fronte di una popolazione odierna Fra Rovilio e
Padre Corsoin Brasile di 182 milioni di abitanti, visto che a partire dal
1875 ha accolto non meno di 1 milione e 200 mila italiani è logico affermare
per difetto che i discendenti di oggi arrivino a 25 milioni di individui.
Nello stato di Rio Grande do Sul ci sono oggi circa 11 milioni di abitanti e
calcolando che sono arrivati tra gli 80 e 100 mila italiani abbiamo
calcolato che oggi ci sono tra i 2,5 -3 milioni di discendenti d'origine
italiana. In questo stato l'emigrante ha visto avverarsi il sogno di
possedere la terra e molti discendenti nel corso del '900 si spostarono in
altri stati quali Santa Catarina, Paranà, Goiàse Mato Grosso dove vi era
offerta di terre, altrimenti i discendenti in Rio Grande do Sul sarebbero
molti di più .
Lo stato di San Paolo ha circa 38 milioni d'abitanti e tra il 1890 e il 1929
ha accolto circa 2 milioni d'immigrati di diversa provenienza, così
suddivisi: un terzo circa (695 mila) italiani ; 375 mila spagnoli 364 mila
portoghesi. Nel 1911 secondo quando afferma Enrico Ferri nel libro "L'Italia
e l'America meridionale" la metà della popolazione della città di San Paolo
era italiana. Secondo quando scritto nel bollettino del dipartimento
dellemigrazione di San Paolo nel 1952 tra il 1879 e il 1951 entrarono a San
Paolo 968 mila italiani il 38% del totale. Altre fonti, parlano di 1,5 - 2
milioni ma sono esagerate secondo me. Un'altro gruppo di ricercatori parla
che tra il 1875 e il 1914 sarebbero entrati a San Paolo 1,2 milioni di
italiani . Quindi oggi dovremmo avere circa 20 milioni di discendenti . Per
gli altri stati gli arrivi tra il 1876 e il 1914 : Santa Catarina (oggi 5,6
milioni di abitanti) 30 mila italiani ; Paranà (oggi 10 milioni di abitanti
) 20 mila italiani; Espirito Santo (oggi 3,3 milioni di abitanti) 50 mila
italiani ; Minas Geiras (oggi 19 milioni di abitanti ) 47 mila italiani.
Alla domanda sull'emigrazione mantovana, scuote la testa e dice, i mantovani
non erano molto considerati, erano una minoranza e presto sono stati
inglobati nelle etnie prevalenti.
Riusciamo a fatica a scegliere una trentina di libri tra quelli più
interessanti, giusto 22 chili di importantissimi fogli di carta da inserire
nel bagaglio, di più non è permesso dalla compagnia aerea, prima di
congedarci a malincuore da questo tempio di conoscenza dedicato
all'emigrazione. Un abbraccio e una vigorosa stretta di mano mentre un gatto
nero fa capolino e poi saltella tra i libri e il frate con un sorriso ci
dice: anche Obama vi saluta ! Fuori splende il sole e già sembra di aver
cambiato epoca, paese, vita... Mentre il taxi ci riporta al caos della città
un ultimo sguardo alla figura che ci saluta con la mano e gia iniziano i
rimpianti di non avere un tempo maggiore per poter fare le molteplici
domande che ci sono restate dentro.
A casa, leggendo il libro che gentilmente mi ha regalato con dedica tutta
speciale che recita : "Pietro te pol esser el Pietro dea cultura Taliana
come San Pietro ze la rocia dea Cesa" voglio trascrivere uno stralcio, parte
dell'intervista rilasciata da fra' Rovilio a Ivette Brandalise per FM
Cultura in occasione della Fiera del libro di Porto Alegre nel Corso Rovilio
Dorneles2005 di cui era il direttore. Nelle sue domande la giornalista
ripercorre le tappe della vita di Fra' Rovilio, dall'infanzia fino ad oggi e
tra le altre cose gli ha chiesto se aveva avuto una fidanzata , al che il
frate ha risposto: "avevo una pretendente ma nulla di più anche perchè a 12
anni sono entrato in Seminario - poi aggiunge- quando ero professore della
Facoltà di Educazione UFRGS senza che io abbia fatto nulla per incoraggiarla
c'era una pretendente che si è presentata a me dicendo : 'Questa è l'ultima
proposta ' - al che io risposi- Hei e qual'è stata la prima ? - lei rispose:
'il mio sogno è sposarmi con te!' - qui il frate fa una confidenza alla
giornalista e dice: e tu Ivete, sai che era una ragazza spettacolare - poi
la risposta data alla ragazza: Se decidessi di sposarmi, la mia donna ideale
saresti tu perchè non c'è un'altra alunna come te - 'Ma allora perchè mi
dice no, professore ?'- aggiunse lei.- Perchè io sono un uomo molto ricco e
tu vuoi sposarti con me che ho molti più anni di te, per impossessarti dei
miei beni - 'Ma quali proprietà possiedi' - rispose la ragazza - Casualmente
ieri ho trovato i nomi di più di 1300 ragazze che sono state mie allieve,
tutte mie amiche, se ascolto te, perdo queste 1300 amiche. Tu mi priveresti
del mio maggior bene !! E così è stato. Oggi siamo ancora grandi amici. Ho
celebrato il suo matrimonio e battezzato i suoi quattro figli, di tanto in
tanto lei e il marito vengono a messa e facciamo quattro risate ricordando
il passato. Questo credo basti a far capire cosa e chi sia fra' Rovilio
Costa.
Frei Rovilio Costa nasce a Veranopolis, Rio Grande do Sul nel 1934,
Francescano cappuccino, sacerdote dal 1960, dal 1968 risiede a Porto Alegre
dove è stato Professore nella Facoltà di Educazione nell'Università Federale
Di Rio Grande do Sul. Membro del Consiglio di Stato della cultura libero
docente in Antropologia Culturale. Ha creato nel 1973 la collana editoriale
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