Martedì, 23 aprile 2024 - ore 14.42

La storia della Leoncelli è anche quella di Vescovato. Bel libro di Giorgio Barbieri

Storie di solidarietà, di impegno, di passione e anche di follia che il giornalista Giorgio Barbieri ha messo nel libro intitolato 'Hic sunt leones', stampato in 600 copie ed edito da Fantigrafica, con il patrocinio del Lions di Vescovato, del Comune, della Amministrazione Provinciale e del Coni.

| Scritto da Redazione
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La storia della Leoncelli è anche quella di Vescovato. Bel libro di Giorgio Barbieri

La storia di una squadra di calcio è anche la storia di un paese. E' il caso della Leoncelli e di Vescovato, da quasi cento anni accomunate da un percorso comune, una sorta di catena indissolubile. Anche nei momenti peggiori. Iscritto per la prima volta ad un campionato provinciale di calcio nel 1922 lo Sport Club Vescovato (questo il primo nome) ha dato il via ad una delle più grandi avventure che un paese possa vivere.

Storie di solidarietà, di impegno, di passione e anche di follia che il giornalista Giorgio Barbieri ha messo nel libro intitolato 'Hic sunt leones', stampato in 600 copie ed edito da Fantigrafica, con il patrocinio del Lions di Vescovato, del Comune, della Amministrazione Provinciale e del Coni. Un libro che in 180 pagine racconta non solo le vicende della società di calcio ma che parte dalla figura dei 'giraduur' (i vescovatini che alla mattina partivano in bicicletta carichi di cianfrusaglie e battevano tutte le cascine della provincia per vendere o barattare) per seguire attraverso anneddoti, interviste e testimonianze la storia dello sport in paese.

Quindi tutto il calcio attraverso le vicende del terreno di gioco, il fascismo e la trasformazione del campo in colonia per bambini, l'umiliazione di dover cambiare nome perchè Club era parola inglese (quindi sino alla fine della guerra Dopolavoro Vescovato), i tedeschi in paese, le interminabili partite di pallone in piazza per arrivare alla nascita della Leoncelli nel 1952. Ma non solo calcio. Anche la visita di Fausto Coppi il 9 maggio 1954, la tappa del Giro d'Italia nel 1977, le squadre di basket e pallavolo. E i grandi campioni. Da Giacomo Mari, calciatore della Juventus e della Nazionale ai fratello Italo, calciatore e poi campione mondiale di tiro a segno. Il primo alle Olimpiadi di Londra nel 1948 con il calcio, il secondo a quelle di Mosca nel 1980 nel tiro a segno.

E Palmiro Carrara, campione di atletica. E ancora l'incredibile storia della leonessa Dolly, mascotte della Leoncelli per una stagione, recuperata per 30 mila lire al mercato del bestiame al Foro Boario di Cremona. La promozione in Quarta serie, la vittoria allo Zini nel 1967 contro la Cremonese, il pellegrinaggio a piedi da Vescovato a Caravaggio dopo una salvezza. Il premio Zanetti che per 11 anni ha portato giornalisti nazionali e grandi campioni di calcio a Vescovato.

Storie di sport, storie di un paese. Legate da un filo indissolubile. Scritte anche grazie alla memoria e alla documentazione di Ugo Sartori, un grande dirigente della società vescovatina.

red/welcr

Nelle foto La copertina, la squadra del 1927, quella promossa in Quarta Serie e la leonessa Dolly.

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