Potranno chiedere la pensione con tre anni di anticipo, rispetto agli altri lavoratori dipendenti, i lavoratori impegnati in lavori usuranti: è quanto prevede lo schema di decreto legislativo attuativo della delega conferita dall’articolo 1 della legge 183/2010. Tale disposizione riguarda: - i lavoratori impegnati in mansioni particolarmente usuranti in galleria, lavori nelle cave, ad alte temperature, lavorazione del vetro; - i lavoratori subordinati notturni; i lavoratori addetti alla cosiddetta “linea catena” che, nell’ambito di un processo produttivo in serie, svolgano lavori caratterizzati dalla ripetizione costante dello stesso ciclo lavorativo su parti staccate di un prodotto finale; - i conducenti di veicoli pesanti adibiti a servizi pubblici di trasporto di persone. Per godere del beneficio pensionistico è necessario che le attività usuranti vengano svolte al momento dell’accesso al pensionamento e che siano state svolte per almeno sette anni negli ultimi 10, nel caso di decorrenza entro il 31 dicembre 2017, mentre dal 2018 bisognerà aver effettuato lavori faticosi per metà della propria vita lavorativa. Specifiche norme concernono gli obblighi dei datori di lavoro in ordine alla produzione della documentazione volta a dimostrare il possesso dei requisiti richiesti per l’accesso al beneficio pensionistico. Nel caso di erogazione dei benefici sulla base di documentazione non veritiera il datore di lavoro che l’ha fornita è tenuto al pagamento di una sanzione in favore degli istituti previdenziali eroganti.
Dossier “Lavori usuranti: in pensione con tre anni di anticipo”
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Lavori usuranti.In pensione tre anni prima
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